Corsi di armi a scuola, si può. Almeno a sentire il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. Il quale avrebbe in mente un progetto per introdurre nelle aule l’insegnamento del tiro a segno. Un’idea che, com’era prevedibile, è diventata immediatamente un ‘caso’. Scatenando una forte ondata di polemiche, e non solo tra le opposizioni. Ad esprimere dubbi è stato infatti anche il Ministro delle Infrastrutture (e vicepremier) Matteo Salvini. Tanto da spingere Fazzolari ad un’immediata smentita di quanto trapelato.
L’esponente FDI ha infatti definito “ridicolo e infondato” l’articolo de La Stampa che rende nota la proposta, avanzata al consigliere militare di Palazzo Chigi, generale Franco Federici. Ma il quotidiano torinese, attraverso il direttore Massimo Giannini, difende chi ha scritto il pezzo: “Fazzolari smentisce ciò che non è smentibile. Confermiamo parola per parola l’articolo, che è inattaccabile e di fonte sicura“. E intanto le opposizioni vanno all’attacco. “Libro e moschetto. A quando le adunate del sabato?”, il commento ironico del Pd. Cui si aggiunge, a sorpresa, quello di Salvini: “Non mi sembra un’idea illuminata. Più che le armi nelle classi porterei l’educazione stradale“.