Attualità
Pizza con farina di grilli, scontro tra Gino Sorbillo e Lorenzo Biagiarelli
Pizza con farina di grilli, la provocazione del pizzaiolo napoletano non piace al food influencer

Pizza con farina di grilli. Un abominio per chi ama il piatto per eccellenza della tradizione culinaria napoletana e italiana. Ma anche per chi lo prepara. E’ il caso di Gino Sorbillo, pizzaiolo tra i più noti d’Italia. Nei giorni scorsi, in un video ha proposto un esperimento: ha cotto una pizza impastata con l’ingrediente a base di insetti e l’ha poi servita ad ignari clienti. Le cui reazioni, all’amara scoperta, sono state ovviamente tra la sorpresa e il disgusto. Confermando dunque la tesi iniziale di Sorbillo: ovvero, che nessuno gradirebbe un piatto del genere. Che il pizzaiolo, ai microfoni di Fanpage, ha poi definito “una porcheria“. Per aver comunque ‘rovinato’ quella che è un’eccellenza della nostra tavola, Sorbillo si è attirato addosso parecchie critiche.
Tra esse, quelle di Lorenzo Biagiarelli, cuoco molto noto in tv e compagno di Selvaggia Lucarelli. Attraverso i suoi profili social ha bocciato in toto l’iniziativa dell’imprenditore. Che, dice, “è contro, ma non sa spiegare perchè. Si trincera invece dietro una brutta irrazionalità, che non può ammettere repliche. Tra l’altro, proprio in pizzeria da sempre si mangiano insetti. Ce ne sono infatti tracce, anche cospicue, nella farina e nella passata di pomodoro“. Poi aggiunge un dettaglio tecnico: “La farina di grillo non può essere usata in purezza di panificazione, perchè non contiene glutine, non incorda e non lievita. Va quindi tagliata con farine di grano, in un rapporto di almeno 1 a 9“. E conclude con una stoccata: “Se tutti gli antenati di Sorbillo fossero stati pizzaioli, il pomodoro sulla margherita ce lo scordavamo“.
Parole a cui quest’oggi il pizzaiolo ha replicato con un pizzico di ironia: “Ognuno è libero di seguire la dieta che vuole (basta che non sia a base di carne umana). Io per mio gusto personale non mangerei mai una preparazione alimentare a base di farina di insetti. Comunque aspetto te e la tua compagna nei miei locali per farvele assaggiare visto che a voi probabilmente piace così tanto. Posso farvele recapitare anche al vostro domicilio le pizze con l’impasto ‘al grillo’. Dimmi pure la percentuale di farina di grillo che vorresti nell’impasto“. Chissà se a questo punto la Lucarelli, tirata in ballo, deciderà di entrare nella discussione.
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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