Attualità
“Giovani lanzichenecchi”: Alain Elkann finisce nella bufera
“Giovani lanzichenecchi”. Fa discutere un articolo pubblicato dal giornalista su La Repubblica

“Giovani lanzichenecchi”. L’etichetta, non certo lusinghiera, è contenuta nel ‘breve racconto d’estate’ scritto da Alain Elkann e diventato in queste ore un vero e proprio ‘caso’. Nel pezzo, pubblicato ieri sull’edizione cartacea di Repubblica, il giornalista padre di John (editore del quotidiano) racconta di un viaggio compiuto sul treno per Foggia. Ma a fare scalpore sono i toni usati per descrivere un gruppo di ragazzi presenti con lui in prima classe.
“Parlavano ad alta voce – scrive – come se fossero i padroni del vagone. Assolutamente incuranti di chi stava loro intorno“. Come lui, che, immerso in giornali importanti (“il Financial Times del weekend, il New York Times e Robinson“) è intento a leggere libri da intellettuali (“La recerche du temps perdu di Proust“) e a prendere appunti con la stilografica sul suo diario. Ma ciò non gli impedisce di notare quel gruppetto di tatuati e simili nella moda e nei consumi, che invece pensa a come rimorchiare le ragazze in vacanza.
Parole che non sono state accolte bene, soprattutto dal resto della redazione del quotidiano. “Abbiamo letto l’articolo con grande perplessità – si legge in una nota – Considerata la missione storica di Repubblica di giornale identitario, dalla parte dei più deboli, ci dissociamo dai contenuti classisti dello scritto“. Il Cdr sottolinea soprattutto i commenti critici postati sui social e che, dice, “dequalificano il lavoro di tutti noi“. Ma c’è anche chi difende Elkann, definendo il pezzo “da antologia dello snobismo chiaramente autoironico“.
Attualità
Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno
Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.
La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.
Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.
Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.
La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.
Attualità
Sparisce il lusso a Roma: derubata la moglie di Junior Messias tra i monumenti e i borseggiatori

#VacanzaRomana da incubo per la moglie di Junior Messias: ladri arrestati, furto sventato! 🏛️🕵️♂️ #Cronaca
Una gita a Roma si è trasformata in un vero e proprio incubo per Thamyrys Reinoso De Lima, moglie dell’attaccante del Genoa, Junior Messias. Durante la loro permanenza nella capitale, un episodio spiacevole ha movimentato la tranquilla atmosfera estiva.
I fatti si sono svolti nel quartiere Balduina, dove Thamyrys era parcheggiata con la sua “Mercedes”. In un attimo, due ladri hanno approfittato di un momento di distrazione per rompere il finestrino dell’auto e mettere a segno un furto. Una scena troppo familiare nella caotica vita urbana, ma con un epilogo fuori dall’ordinario.
Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei carabinieri ha permesso di intercettare i colpevoli. L’operazione, gestita con grande rapidità ed efficienza, è sfociata nell’arresto dei due malfattori, garantendo non solo la loro assicurazione alla giustizia, ma anche il recupero totale della refurtiva.
La notizia ha suscitato un misto di sollievo e gratitudine nella coppia, che si è vista restituire tutti i beni sottratti. Un caso che, sebbene partito male, si è concluso con un ritorno alla serenità grazie alla prontezza delle forze dell’ordine.
Ancora una volta, un intervento rapido e deciso ha dimostrato quanto sia cruciale la presenza delle autorità per garantire sicurezza e contrastare efficacemente la microcriminalità.
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