Cronaca
Saronno: violenta grandinata ha devastato la città storica

*Ultima ora* La piccola città di Saronno è stata messa a rischio crolli dalle violente grandinate della scorsa settimana. Una tempesta di ghiaccio si è scagliata senza pietà sulla piccola città in provincia di Varese.
Se a Milano la grandine massacrava gli aerei di linea, impedendogli di compiere le traversate sull’Atlantico a Saronno è stato devastato il centro storico.
Innumerevoli gli interventi dei Vigili del Fuoco che nelle ultime ore sono stati effettuati per mantenere in momentanea salute gli edifici. Le infrastrutture di Saronno sono state colpite prima da una violenta grandinata, poi da una tempesta spaventosa.
Se i tetti e i muri portanti delle case sono stati danneggiati inizialmente dalla grandine la successiva raffica di vento ha in seguito segnato l’inizio della catastrofe. Le radici degli alberi hanno cominciato a cedere e questi, senza nessun sostegno, si sono poi scagliati contro i muri delle case.
Tra il frastuono della tempesta e lo scagliarsi degli alberi contro gli edifici, i poveri abitanti di Saronno si sono trovati nell’occhio del ciclone. Diminuendo lo zoom, su tutta la zona del Varese sono avvenute catastrofi inerenti. La scarsa preparazione di queste terre a temporali estive di portata monsonica a causato la devastazione di moltissimi luoghi di interesse storici e artistici.
Questi nubifragi estivi, in un rapido recap, hanno causato danni per centinaia di milioni di euro e hanno messo 8 milioni di Italiani a rischio frana, un terribile prologo per quello che sarà il mese di Agosto.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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