Attualità
Baby Gang del Laurentino: sassate dai ponti e aggressioni a commercianti

Facevano parte di una Baby Gang che si ispirava alle bande criminali Marsigliesi. Erano stati individuati dai Carabinieri grazie alle segnalazioni degli abitanti del quartiere, stremati dalla loro condotta violenta. Erano stati sorpresi sopra a lanciare mattonate e sassate dai ponti, sopra passanti e autovetture. Gli enormi rischi che causavano a cosa e persone hanno spinto gli inquirenti a svolgere indagini approfondite. Vengono trovati nelle immagini di sorveglianza e dagli identikit i volti di ben 20 ragazzi.
Questo gruppetto di giovani criminali non si faceva scrupolo da attaccare le Farmacie e i commercianti della zona. Poi il modus operandi della banda sono cambiati: iniziano infatti dei gravissimi atti persecutori nei confronti di uno di questi commercianti. Si tratta di un artigiano Siriano, privato della sua pace da sassate e violenti danneggiamenti con il fuoco sia nella sua saracinesca che all’interno. Una sera, in un atto di efferata violenza, l’uomo è stato bloccato all’interno del suo negozio con una panchina di ferro sulla saracinesca. L’uomo rinchiuso ha fatto in tempo a chiamare la polizia, ma non a salvare la sua saracinesca da una nuova e più violenta sassaiola dalla baby gang.
Questa vicenda è successa in concomitanza con altri danneggiamenti, questa volta a edifici del Comune e altre farmacie. Come nella vicenda dell’artigiano anche i dipendenti di farmacie e del comune erano spesso costretti a barricarsi per evitare le sassate. La parabola criminale del gruppo è stata stroncata dagli arresti, sei per l’esattezza.
L’arresto di una Baby Gang è la fine dei giochi?
Di questi ragazzi tre sarebbero minorenni, subito spediti in una comunità per cercare di fargli cambiare aria. Ma siamo sicuri che il problema è ambiente? Siamo sicuri che non fossero proprio quei ragazzini a preferire la compagnia di ragazzi più grandi dai comportamenti criminali. Spesso è una scelta completamente autonoma e non una forzatura, nel momento dell’arresto all’arrivo della polizia i ragazzi ancora scagliavano sassi sulle saracinesche, come attratti da un qualcosa che non si può comprendere.
Attualità
Ministero della Giustizia costretto a risarcire un criminale per cella troppo angusta

ShockInCarcere Hai mai immaginato che una semplice cella troppo piccola possa scatenare un risarcimento milionario e far tremare le istituzioni?
In un caso che sta accendendo i riflettori sulle carceri italiane, il Ministero della Giustizia è stato costretto a risarcire un detenuto per condizioni inaccettabili, lasciando tutti a chiedersi quali altri segreti nascondono le prigioni del Paese. Immagina di scoprire che lo spazio vitale di un recluso era così ristretto da violare le norme basilari: un vero colpo al cuore del sistema penitenziario.
Le Condizioni Sconvolgenti
Le indagini hanno rivelato che la cella in questione era drammaticamente sotto lo standard, con spazi ristretti che potrebbero aver influito sulla salute e sui diritti del detenuto. Fonti vicine al caso parlano di “spazi angusti e invivibili”, un problema che potrebbe interessare migliaia di strutture in Italia e che ora sta alimentando dibattiti accesi online.Il Risarcimento da Capogiro
Non è solo una multa: il Ministero ha dovuto sborsare una somma sostanziosa per “l’inadeguatezza delle condizioni detentive”, come confermato da documenti ufficiali. Ma cosa succederà ora? Questa decisione potrebbe aprire le porte a nuove cause, con i cittadini che si interrogano: e se anche tu scoprissi che le carceri nascondono altre gravi violazioni?
Restate sintonizzati per gli aggiornamenti su questa storia che potrebbe cambiare per sempre le regole del sistema giudiziario italiano.
Attualità
Donna uccisa a Fregene: i post online della nuora agli arresti rivelano caos domestico, “dobbiamo andarcene”

UccisioneMisteriosaAFregene Scopri i post scioccanti della nuora arrestata che svelano una famiglia sull’orlo del baratro!
In un caso che sta catturando l’attenzione di tutti, una donna è stata trovata morta a Fregene, con la nuora al centro di un’indagine serrata. I dettagli emergenti dai social media stanno alimentando curiosità su cosa potrebbe aver spinto a un gesto estremo, lasciando tutti a chiedersi quali segreti si nascondevano dietro le quinte di una vita apparentemente normale.
I Post Incriminanti
Le autorità hanno esaminato i messaggi online della sospettata, dove emergono frasi che suggeriscono tensioni insostenibili. “Dobbiamo andarcene”, una dichiarazione che ora risuona come un grido d’aiuto, sta facendo ipotizzare scenari drammatici e imprevedibili.La Situazione in Casa
Fonti vicine alle indagini descrivono un ambiente familiare carico di conflitti, con indizi che puntano a una convivenza al limite. Quali erano le vere dinamiche dietro quelle pareti? Questa domanda tiene in sospeso l’opinione pubblica, mentre nuovi dettagli potrebbero emergere presto.
Le forze dell’ordine continuano a scavare, con sviluppi che potrebbero rivelare ancora di più su questa storia intrigante e piena di misteri.
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