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Incendio di Ciampino, la centrale conteneva troppi rifiuti: partono le inchieste

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Incendio di Ciampino, la centrale conteneva troppi rifiuti: partono le inchieste

Abbiamo già trattato il tema della diossina, elemento potenzialmente fatale che nell’aria nei pressi di Ciampino tocca record di presenza.

La diossina ha un livello di presenza nell’aria di 123 volte superiore al limite consentito, rendendola irrespirabile. I comuni vicini non respirano: questa è l’informazione che traspare dai rapporti di sindaci e associazioni di cittadini.

Il motivo dell’incendio appartiene a cause totalmente naturali, non è naturale però la condizione dello stabilimento prima dell’incendio. I rifiuti strabordavano dai contenitori e la situazione era critica, questo da diversi mesi. All’arrivo del caldo poco si è potuto fare per smaltire quella enorme quantità di rifiuti. Intanto Rocca rassicura i cittadini su la condizione dell’aria nel comune. I livello restano alti, ma l’aria non rappresenta un pericolo se respirata a debita distanza dall’impianto.

Per Rocca e l’Asl di Roma 6 on esistono “zone rosse”. Se si avvista il fumo oppure l’odore dovesse essere intenso nei pressi di Ciampino bisognerebbe:

– tenere chiuse porte e finestre;
– limitare gli spostamenti allo stretto necessario;
– lavare con accuratezza frutta e verdura di produzione propria;
– limitare l’utilizzo di impianti di climatizzazione e di trattamento dell’aria in genere, prevedendo, in seguito, accurata pulizia dei filtri.

Intanto l’Arpa sta tenendo a stretto controllo l’impianto di stoccaggio di Ciampino , prevedendo la fine dei lavori tra qualche settimana. La responsabile maggiore di questa tragedia è sicuramente la malagestione dei rifiuti a Roma.  Gualtieri fa di tutto per avvicinare il termine delle riuni preliminari per “il piano di svolta” del settore dei rifiuti a Roma.

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

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La misteriosa donna di Villa Pamphilj si spacciava per Stella Rexal Ford e inseguiva location per film prima della fine

Scopri il mistero inquietante di una donna scomparsa a Villa Pamphilj! 🕵️‍♀️ #MisteroVilla

Nel cuore di Roma, un enigma affascinante sta catturando l’attenzione di curiosi e appassionati di storie vere: una donna che si faceva chiamare Stella Rexal Ford e che sembrava alla ricerca di location perfette per un film. Immaginate di camminare tra i vialetti ombrosi di Villa Pamphilj, uno dei parchi più suggestivi della città, e di imbattervi in indizi che suggeriscono una vita avvolta nel mistero. Chi era davvero questa figura enigmatica, e cosa la legava a un progetto cinematografico che potrebbe nascondere colpi di scena inaspettati? L’immagine di una coppia nel parco, catturata in un momento sospeso, alimenta le speculazioni su ciò che potrebbe essere accaduto.

Un’identità avvolta nel velo del segreto

Stella Rexal Ford non era il suo vero nome, ma un alias che ha alimentato teorie su una vita doppia o su un passato nascosto. Fonti vicine alla storia parlano di una donna affascinante, sempre in cerca di ispirazione per produzioni cinematografiche, con Villa Pamphilj come sfondo ideale per scene drammatiche. I dettagli emergono piano, lasciando spazio a domande che tengono i lettori col fiato sospeso: era un’attrice in incognito o qualcosa di più?

Le location del destino

Tra i paesaggi iconici di Roma, la ricerca di location per film da parte di Stella ha preso una svolta intrigante, con Villa Pamphilj al centro di tutto. Immaginate le telecamere pronte a catturare l’essenza di questo luogo storico, ma con un twist che nessuno si aspettava. Cosa potrebbe aver scoperto durante le sue esplorazioni, e come ha influenzato il corso degli eventi? Questa caccia al tesoro cinematografico nasconde dettagli che potrebbero rivelare molto di più di quanto sembri, attirando l’interesse di detective improvvisati e amanti del cinema.

Il fascino di una storia irrisolta

Le indagini continuano a dipanare fili di una trama che mescola realtà e finzione, con Villa Pamphilj come testimone silenzioso. Restate sintonizzati per scoprire se questo mistero troverà una risposta, o se rimarrà un capitolo aperto nell’affascinante libro di Roma. 😲

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