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Calcioscommesse, Fabrizio Corona: “Alla Juve sapevano di Fagioli, ho le prove. Devono retrocedere”

Il caso delle scommesse nel calcio si fa sempre più scottante, con nuove rivelazioni da parte dell’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona. Durante una recente intervista nella trasmissione “La zanzara” di Giuseppe Cruciani, Corona ha dichiarato che la vicenda delle scommesse nel calcio è simile alla Tangentopoli degli anni ’90, coinvolgendo tutti i livelli del calcio italiano.
Corona ha annunciato che il prossimo martedì nel corso della trasmissione Avanti Popolo, porterà ulteriori prove e farà nuove rivelazioni riguardo alle scommesse nel calcio. Inoltre, ha sottolineato che le scommesse non erano limitate alle piattaforme illegali, ma coinvolgevano anche allibratori regolari.
Durante l’intervista, Corona ha respinto le critiche riguardanti il suo cachet per partecipare alla trasmissione, sostenendo di fare informazione e di destinare parte del suo compenso a un’organizzazione che si occupa della cura della ludopatia.
Corona ha affermato che tutti nel calcio erano a conoscenza delle scommesse, inclusi procuratori, società e giocatori, quest’ultimi rappresentando il 40% del totale. Ha anche indicato nomi specifici come Zalewski della Roma e ha insinuato che la Juventus sapeva delle scommesse di Fagioli.
Le accuse di Corona hanno suscitato grandi polemiche e resta da vedere se vi saranno ripercussioni sulle squadre coinvolte. Nel frattempo, Corona ha promesso di presentare nuove prove riguardanti le conoscenze delle società di calcio sulle scommesse e ha anche menzionato possibili coinvolgimenti del Milan nel caso Tonali.
Corona ha anche sottolineato che il problema delle scommesse nel calcio è alimentato dal denaro e dalla fama dei giocatori, che talvolta pensano di poter fare tutto senza conseguenze. Ha anche accennato al coinvolgimento di bookmakers nel tentativo di evitare pagamenti immediati e di coprire le scommesse con le vincite.
La vicenda delle scommesse nel calcio continua a far discutere, con l’ex re dei paparazzi che si appresta a fare ulteriori rivelazioni mentre gli inquirenti cercano di ottenere prove concrete per scoprire la verità dietro questo lato oscuro del mondo del calcio.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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