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Operatore AMA aggredito e mandato in ospedale: choc all’Esquilino

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Operatore AMA aggredito e mandato in ospedale: choc all’Esquilino

Operatore AMA aggredito nel quartiere Esquilino di Roma. Si tratta solo dell’ultimo caso di violenza ai danni degli operatori di questa azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti nella città. L’aggressione si è verificata intorno alle 23 di venerdì 27 ottobre, quando l’operatore si era fermato per una pausa in un locale pubblico in via Santa Croce in Gerusalemme.

Secondo quanto riportato, uno sconosciuto ha minacciato l’operatore e poi lo ha colpito ripetutamente al volto. Il dipendente è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato all’ospedale San Giovanni con una ferita alla fronte. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia del commissariato Viminale per raccogliere le testimonianze dei presenti.

Il presidente di Ama, Daniele Pace, ha espresso solidarietà al dipendente aggredito e ha condannato fermamente l’atto di violenza. Ha sottolineato che purtroppo non è la prima volta che gli operatori Ama vengono aggrediti o minacciati durante il loro lavoro. Pace ha quindi chiesto che il responsabile dell’aggressione venga individuato e punito.

Recentemente, altri dipendenti Ama sono stati minacciati da un uomo armato di pistola nel quartiere del Tufello. Inoltre, due mezzi Ama sono stati gravemente danneggiati e i tubi tagliati da ignoti a Città Giardino. Questi episodi di violenza e danneggiamento danneggiano non solo gli operatori Ama, ma anche il servizio di raccolta dei rifiuti nella città di Roma.

È importante che le autorità locali prendano provvedimenti per proteggere gli operatori Ama e garantire la sicurezza nelle aree in cui operano. Solo con misure adeguate di prevenzione e contrasto alla violenza si potranno garantire un servizio efficace e sicuro per i cittadini romani.

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

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