Cronaca
Matrimonio in chiesa vuota, l’insolita scena a Roma che fa il giro dei social (FOTO)

Matrimonio in chiesa vuota. Una situazione che, abituati a cerimonie sfarzose con centinaia di invitati, non vediamo certo tutti i giorni. E invece è quanto ha assistito, presso la chiesa di San Salvatore in Lauro, a Roma, la collaboratrice parlamentare Loredana Pronio. E’ stata lei stessa a darne notizia, in un post sul proprio profilo Facebook.
“Credevo di aver visto non dico tutto ma abbastanza“, commenta piena di stupore. Prima di addentrarsi nel racconto della vicenda: “Questa mattina, come tutte le mattine, sono passata nella mia parrocchia. E’ il mio rito quotidiano. Entro e noto due giovani all’altare. Guardando bene, ho visto che erano due sposi. Due ragazzi che si stavano sposando in una chiesa completamente vuota“.
E in effetti le foto postate confermano l’assenza di altre persone sulle panchette. Nessun parente o amico a condividere insieme ai due neo marito e moglie il giorno più bello della loro vita. “C’erano solo due pseudo fotografi – prosegue la Pronio – che forse gli avranno fatto anche da testimoni“. Incuriosita, decide di avvicinarsi all’altare, “per regalargli almeno un sorriso“. E lì si rende conto che le cose non stavano come sembravano.
“Ho notato – aggiunge – che lei era in dolce attesa. E allora ho pensato che quella coppia di sposi non era sola. I due ragazzi erano in buona compagnia. Anzi, la migliore in assoluto“. Inutile dire che il post in poco tempo ha fatto letteralmente il giro dei social. Dove gli utenti sono accorsi in massa per manifestare il loro affetto ai due sposi.
“I sentimenti profondi vanno vissuti solo con chi amiamo“, scrive uno. “In questa foto vedo un profondo desiderio e consapevolezza di voler stare insieme al di là di tutto il resto“, fa eco un altro. “Bellissima scelta – plaude un altro ancora – Hanno dimostrato che lo sfarzo e il lusso non servono a niente. E hanno dato vero valore al loro matrimonio“.
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Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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