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Tagli asili nido, il Governo fa chiarezza sul ‘giallo’ nel Pnrr

Le modifiche al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) tagliano più di 100.000 posti per gli asili nido, oltre ad influire sui finanziamenti ai comuni e suscitare preoccupazioni sulle risorse destinate alle imprese.
Le opposizioni criticano aspramente il governo, accusandolo di colpire nuovamente le donne. Tuttavia, il governo, riporta Ansa, rassicura che continuerà ad investire negli asili nido.
La Commissione Ue ha approvato la revisione, riducendo il target finale degli asili nido e delle scuole dell’infanzia da 264.480 posti a 150.480, con una diminuzione di oltre 100.000 posti. Queste modifiche sono giustificate dalle fonti del governo a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e delle restrizioni imposte dalla Commissione Ue su alcuni tipi di interventi. Nonostante i tagli, il governo assicura che nessun intervento già approvato sarà disinvestito e che le risorse già assegnate ai comuni verranno mantenute. Inoltre, sono in arrivo due nuovi Piani per gli asili nido, finanziati con risorse nazionali rimodulate da altri piani di edilizia scolastica.
Le opposizioni e i comuni manifestano preoccupazione per i tagli e le modifiche. Tuttavia, il governo assicura che ci saranno investimenti per le imprese, con oltre 12 miliardi di euro destinati a questo settore. Il Ministro del Pnrr, Raffaele Fitto, sottolinea che parlare di tagli è fuorviante e rassicura che la copertura finanziaria sarà garantita. La situazione sarà discussa in dettaglio durante le prossime cabine di regia con istituzioni e categorie interessate alla revisione del Pnrr.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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