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Ancora loro. Gli ambientalisti bloccano il traffico nel centro storico di Roma

Ambientalisti bloccano il ponte Mazzini nel cuore di Roma
Gli attivisti per l’ambiente hanno portato avanti una nuova azione a Roma, bloccando il traffico lungo le due corsie di Ponte Giuseppe Mazzini a Trastevere.
Durante l’azione, i cittadini aderenti alla campagna “Fondo Riparazione” hanno esposto cartelli con messaggi riguardanti la necessità di giustizia climatica e la riduzione delle spese militari a favore delle risorse per la popolazione. Durante l’azione, Maria Letizia, una madre e professoressa, ha espresso il suo punto di vista sulla situazione, dichiarando che è arrivato il momento di mettersi in gioco singolarmente per la causa ambientale.
Gli attivisti hanno chiarito di volere un sistema più equo, sicuro e dignitoso per tutti, e hanno richiesto l’istituzione di un Fondo Riparazione preventivo su base annuale nel bilancio dello Stato, permanente e partecipato di 20 miliardi. Questo fondo sarebbe finanziato tramite l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) e la tassazione sugli extra-profitti delle compagnie fossili.
La protesta ambientalista è stata collegata anche alla lotta contro l’ingiusta distribuzione della ricchezza da parte del Governo, con una richiesta di maggiore attenzione verso la sicurezza delle persone e l’eliminazione di spese inutili e dannose, come quelle legate alle compagnie fossili e alle spese militari eccessive.
Situazioni come questa ci invitano a riflettere sul nostro ruolo nel preservare l’ambiente e a prendere azioni concrete per la sua difesa.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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