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Condannati i Genitori di Saman Abbas, 14 Anni di Carcere allo Zio, Assolti i Cugini

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Condannati i Genitori di Saman Abbas, 14 Anni di Carcere allo Zio, Assolti i Cugini

Ergastolo per i Genitori di Saman Abbas

I genitori di Saman Abbas sono stati condannati all’ergastolo per il brutale omicidio della figlia. La Corte ha riconosciuto Shabbar Abbas e Nazia Shaheen come i mandanti dell’assassinio della giovane.

Condanna per lo Zio, Assoluzione per i Cugini

Lo zio di Saman, Danish Hasnain, è stato condannato a 14 anni di carcere per essere l’esecutore materiale del delitto. La pena è stata ridotta grazie al rito abbreviato. I cugini di Saman, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, sono stati invece assolti e immediatamente scarcerati.

La Sentenza della Corte di Assise di Reggio Emilia

Dopo le dichiarazioni spontanee del padre di Saman alla Corte di Assise di Reggio Emilia, la sentenza è stata emessa dopo quasi cinque ore di camera di consiglio. In aula erano presenti il padre, lo zio, i cugini e la madre di Saman, quest’ultima ancora latitante ma riconosciuta come mandante dell’omicidio.

Riflessioni e Reazioni in Aula

Dopo la lettura della sentenza, i cugini di Saman sono usciti dall’aula in lacrime, abbracciando i loro avvocati difensori. Contrariamente, il padre di Saman ha lasciato l’udienza in silenzio, senza rilasciare alcuna dichiarazione.

Ruolo Cruciale della Testimonianza del Fratello di Saman

La testimonianza del fratello di Saman è stata essenziale per comprendere la dinamica del crimine. Nel corso del processo, ha raccontato di aver sentito il padre discutere della necessità di scavare una fossa e di aver visto lo zio e i cugini coinvolti nell’atto omicida.

Richieste e Esito delle Condanne

La pubblica accusa aveva chiesto l’ergastolo per Shabbar Abbas e sua moglie, mentre per gli altri tre imputati erano stati richiesti 26 anni di carcere. La sentenza finale ha stabilito la piena responsabilità dei genitori e dello zio di Saman, condannando i primi all’ergastolo e il secondo a 14 anni di reclusione, mentre i cugini sono stati assolti.

Per ulteriori dettagli, si può fare riferimento alla [fonte originale](https://www.fanpage.it/attualita/saman-abbas-condannati-allergastolo-i-genitori-della-18enne-14-allo-zio-assolti-i-cugini/).

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

#ScuolaAbbandonata: Mistero al Plesso Palenco di Rebibbia. Fondi Pnrr e proteste infiammano la scena. Cosa sta succedendo?

In una cornice di mistero e polemica, il plesso Palenco di Rebibbia torna sotto i riflettori. La scuola, abbandonata ormai da anni, era destinata a una ristrutturazione grazie ai fondi del Pnrr, ma l’intricato gioco tra amministrazione e movimenti di protesta complica la situazione. Chi è davvero responsabile?

Dal Municipio si levano critiche nei confronti dell’occupazione, attribuendo i disagi a un atto non autorizzato. Tuttavia, il Comune di Roma smentisce questa versione, attribuendo i ritardi e le difficoltà ai “problemi legati alle tempistiche”. Un rimpallo di responsabilità che lascia la comunità in attesa di chiarimenti.

I Movimenti per il diritto all’abitare non restano in silenzio e rispondono con fermezza: “Non ci stiamo a fare il capro espiatorio per le mancanze amministrative di altri.” Questa replica sottolinea le tensioni crescenti e mette in luce il malcontento di coloro che si trovano in prima linea.

Mentre il dibattito si intensifica, il destino del plesso Palenco rimane incerto. La comunità spera in una soluzione rapida per evitare che una risorsa educativa preziosa resti in stato di abbandono.

Fonte Verificata

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri
Prima rivoluzione in tema di telemarketing. Dal prossimo 19 agosto, infatti, scatterà il blocco delle chiamate commerciali provenienti dall’estero e che utilizzano finte numerazioni italiane per ingannare i cittadini. Lo ricorda Assoutenti, che sottolinea tuttavia come la novità interesserà solo le telefonate provenienti da numeri fissi.

Che cosa è il CLI (Calling Line Identification) usato dai call center

“Da martedì 19 agosto diventeranno operativi i nuovi filtri anti-spoofing imposti dall’Autorità per le comunicazioni agli operatori telefonici – spiega il presidente Gabriele Melluso – Il CLI Spoofing, acronimo di Calling Line Identification Spoofing, è una tecnica che permette a chi chiama di mascherare il proprio numero telefonico: il chiamante utilizza software che gli permettono di modificare il proprio ID chiamante, facendo apparire un numero diverso da quello reale. Il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un’identità contraffatta, ed è quindi portato con l’inganno a rispondere al telefono. Una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche”.

Telemarketing cosa cambia

Nello specifico con la delibera 106/25/CONS pubblicata lo scorso 19 maggio, l’Agcom ha approvato il Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di trasparenza nell’offerta di servizi di comunicazioni elettroniche e nella presentazione del numero chiamante (CLI- Calling Line Identity) – analizza Assoutenti – La delibera prevede, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l’obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero.
Misure che saranno applicate in due passaggi: il primo il 19 agosto, e riguarderà esclusivamente il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, il 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Per chi non si adegua, multe fino a 1 milione di euro. 
Si tratta di un primo passo per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate – avvisa Melluso – Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza”.
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