Attualità
Controversie sul Concerto di Capodanno di Marco Mengoni a Cagliari

Costi Elevati per il Concerto di Capodanno
Marco Mengoni è atteso a Cagliari per una performance speciale la notte di Capodanno, ma l’evento rischia di essere cancellato a causa delle polemiche circa i suoi elevati costi. La spesa complessiva per questa serata ammonta a un milione di euro, dei quali 250 mila euro rappresentano il cachet del noto cantante italiano.
Critiche dalla Consigliera di Minoranza
Le controversie sono state scatenate dalla consigliera di minoranza, nonché capogruppo in Consiglio di Orizzonte Comune, Marzia Cilloccu. Quest’ultima ha espresso forti critiche riguardo all’impiego di fondi pubblici per un evento di tale portata. Secondo la Cilloccu, è inopportuno destinare ingenti risorse a un concerto di Capodanno.
Limitazioni e Malcontento degli Operatori Turistici
Ulteriore motivo di malcontento è la limitazione del numero di spettatori ammessi: solo 28 mila. Questo vincolo ha generato insoddisfazione tra gli operatori turistici e i gestori delle strutture ricettive della città, che speravano in un afflusso maggiore di turisti per l’occasione.
Decisione Finale sul Concerto
La conferma dell’evento sarà decisa durante una riunione in Prefettura, prevista per lunedì 11 dicembre. Nonostante le accese polemiche, l’assessora comunale alla Cultura e Spettacoli, Maria Dolores Picciau, ha negato le voci riguardo all’obbligo di acquistare un biglietto per partecipare al concerto. Picciau ha dichiarato che tali informazioni sono false e che il Comune non ha mai discusso di tale possibilità.
Conclusione
Il dibattito intorno al concerto di Marco Mengoni continua, suscitando opinioni contrastanti tra amministratori locali e cittadini. La decisione finale potrebbe influenzare non solo il Capodanno dei residenti, ma anche il flusso turistico della città.
Fonte: [Music Fanpage](https://music.fanpage.it/marco-mengoni-polemica-per-concerto-di-capodanno-costera-1-milione-di-euro-di-cui-250-mila-per-lui/)
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Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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