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Cronaca

La Capitale dello Stress: il disagio dei Romani tra traffico e rumori

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La Capitale dello Stress: il disagio dei Romani tra traffico e rumori

I risultati hanno mostrato che chi vive in zone più inquinate, come il centro storico o il quadrante est della città, ha maggiori probabilità di sviluppare schizofrenia, depressione e disturbi d’ansia -Cronaca di Roma

L’inquinamento atmosferico e i disturbi psichiatrici sono legati, come dimostra uno studio condotto sulla Capitale da Paola Michelozzi, Federica Nobile, Anna Forastiere, Francesco Forastiere e Massimo Stafoggia del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio.

Mentre è ben noto che l’inalare a lungo aria inquinata può causare problemi respiratori, per quanto riguarda la salute mentale, maggiore è la presenza di inquinanti atmosferici come biossido di azoto, black carbon e particelle ultrafini, maggiori sono le probabilità di ansia e depressione.

Cronaca di Roma-La pubblicazione sottolinea che l’esposizione all’inquinamento può generare infiammazione nel sistema nervoso centrale, stress ossidativo o influire sul lobo limbico, coinvolto nel controllo delle emozioni, sebbene i meccanismi siano ancora poco chiari.

L’analisi, condotta su oltre 1,7 milioni di adulti a Roma nel 2011, ha incrociato dati demografici con informazioni mediche e assicurative per gli otto anni successivi, considerando ricoveri ospedalieri e nuove prescrizioni di farmaci psichiatrici-Cronaca di Roma

Le conclusioni, diffuse dal Corriere della Sera indicano che migliorare la qualità dell’aria potrebbe ridurre questi disturbi mentali fino al 30% con una riduzione dell’inquinamento del 10%. Seguendo i limiti proposti dall’UE per il 2030 e le linee guida dell’OMS, si potrebbe ottenere un beneficio ancora maggiore.

Michelozzi evidenzia che, sebbene siano prime evidenze, uno studio correlato ha dimostrato il ruolo fondamentale delle aree verdi: dove sono più presenti, si registra una diminuzione dei disturbi psichiatrici nella Capitale.

Cronaca

Carabiniere accusa collega di molestie e minacce con mitra al processo con paravento.

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Carabiniere accusa collega di molestie e minacce con mitra al processo con paravento.

ScandaloNelleForzeDell’Ordine: Una carabiniera accusa il collega di molestie durante i pattuglie notturne! 😲

L’Incubo Durante i Servizi Condivisi

Una giovane carabiniera ha deciso di rompere il silenzio e denunciare il collega per presunte molestie ripetute e minacce, accadute proprio mentre erano in servizio insieme. Immagina la tensione in un’auto di pattuglia, dove avances inaspettate e tocchi indesiderati hanno trasformato il lavoro in un vero incubo.

L’Udienza Protetta e le Accuse Shock

In un’udienza a porte chiuse al tribunale di Latina, la donna ha richiesto un paravento per evitare di incrociare lo sguardo dell’imputato, alimentando la curiosità su quanto possa essere stato traumatico l’accaduto. Ha raccontato di messaggi insistenti sul cellulare, proposte di rapporti sessuali e gesti intimidatori come una mano sulla coscia, nonostante i suoi disperati tentativi di fermarlo.

Gli Effetti Devastanti sulla Vittima

La carabiniera ha descritto come questi episodi l’abbiano spinta in uno stato di stress e ansia profondi, tanto da attirare l’attenzione della sua comandante. Quest’ultima ha avviato un procedimento d’ufficio, lasciando tutti a chiedersi: quanto è diffusa una cultura di silenzio in ambienti come le forze dell’ordine?

La Controffensiva della Difesa

Ma c’è un colpo di scena che rende la storia ancora più intrigante: la difesa dell’imputato ha puntato il dito sulla vittima, contestando la sua coerenza. Senza una denuncia formale e con messaggi affettuosi che sarebbero stati cancellati, i dettagli misteriosi potrebbero cambiare tutto – o no?

Il Processo Si Infiamma

Il caso è tutt’altro che concluso, con l’udienza aggiornata all’11 settembre per ascoltare la testimonianza della comandante. Riuscirà a emergere la verità? Non perdere gli aggiornamenti su questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso! 😮

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Ostia, Casa Clandestina sigillata per disturbo alla quiete pubblica al locale

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Ostia, Casa Clandestina sigillata per disturbo alla quiete pubblica al locale

IncredibileSerieDiControlli #LocaleSottoFuoco Un locale che subisce un’ispezione ogni tre giorni: scopri la storia di denunce e battaglie legali che sta facendo impazzire i residenti!

Gli Accertamenti Senza Fine

Immaginate un locale che, negli ultimi cinque anni, è stato sottoposto a oltre 710 controlli: un ritmo serrato che equivale a un’ispezione ogni tre giorni. Tutto nasce dalle continue denunce e segnalazioni dei residenti della zona, che hanno trasformato questo posto in un vero e proprio campo di battaglia burocratica.. Cosa avrà mai fatto per attirare tanta attenzione?

La Battaglia del Gestore

Al centro di questa tempesta c’è Diego Giannella, il gestore del locale, che non ci sta e ha presentato ricorso per difendere la propria attività. Ma quali segreti si celano dietro queste ispezioni a raffica? Scopri come questa storia potrebbe riservare colpi di scena inaspettati!

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