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Emma, l’incredibile storia dagli USA: “Pensavo di essere un uomo, poi…”

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Emma, l’incredibile storia dagli USA: “Pensavo di essere un uomo, poi…”

Emma Lynn Dowd, la sua incredibile storia di consapevolezza sulla sua identità sessuale

Emma Lynn Dowd, una donna di 44 anni che vive a Tampa, in Florida, ha deciso di raccontare la sua esperienza di intersessualità, una condizione con cui ha vissuto inconsapevolmente per quasi due decenni.

Secondo quanto riporta il Mirror, nata con organi sessuali maschili e femminili, Emma ha vissuto la sua infanzia pensando di essere un ragazzo fino alla scoperta dell’ermafroditismo da adolescente.

“Non ho mai avuto dismorfismo di genere, ero sempre d’accordo con il mio aspetto, ma venivo sempre accusata di essere una ‘ragazza’ – ha ricordato Emma – . Sono stata anche vittima di bullismo, perché la gente pensava che fossi gay. E a scuola è stato difficile, perché il mio corpo ha deciso di entrare nella pubertà, ed è stato allora che ho iniziato a vedere i segni che potevo essere una donna”.

Cresciuta dai genitori come un ragazzo, Emma ha spiegato di “non avere idea” del motivo per cui i suoi abbiano deciso di nasconderle la condizione. Tuttavia, quando sono arrivate le prime mestruazioni e il seno ha cominciato a svilupparsi, le sono stati somministrate compresse di testosterone per indirizzare la sua crescita verso il sesso maschile, una pratica che ha definito “molto comune” negli Stati Uniti, nonostante alcuni attivisti sostengano che i genitori debbano aspettare che sia l’ermafrodita a fare la sua scelta.

Una volta al college, Emma si è resa conto di avere un’anatomia molto diversa da quella della maggior parte dei ragazzi. “È stato allora che ho realizzato pienamente di essere una donna. Ho provato emozioni contrastanti”. La scoperta “ha avvalorato i miei sentimenti e i miei desideri interiori, e mi ha confermato che non ero gay”.

Ermafrodita è una persona che, fin dalla nascita, presenta sia i caratteri sessuali maschili sia quelli femminili. Questa condizione è chiamata ermafroditismo o, in gergo scientifico, intersessualità. Rappresenta un’alterazione che avviene al momento della differenziazione dei genitali nell’embrione e nel feto. Da tale anomalia ne consegue lo sviluppo simultaneo di tessuto testicolare e ovarico. Nonostante questo, in molte società l’ermafroditismo è considerato come una patologia da nascondere o da “normalizzare” attraverso interventi farmacologici o di chirurgia estetica negli infanti. L’incidente che ha cambiato la vita di Emma Nel caso di Emma, per la quale i genitori avevano optato per il trattamento farmacologico, l’essere ermafrodita ha cambiato profondamente la sua percezione di sé stessa.

Emma Lynn Dowd ha vissuto un percorso unico e affrontato delle sfide significative per arrivare ad accettare la sua identità sessuale. La sua storia è un’esempio toccante di determinazione, resilienza e consapevolezza. Emma ha deciso di condividere la sua storia per sensibilizzare sulle sfide affrontate dalle persone intersessuali, sperando di contribuire a una maggiore comprensione e accettazione della diversità sessuale.Emma: la sua incredibile storia di auto accettazione

La vita di Emma è stata caratterizzata da un lungo viaggio verso l’auto accettazione. Inizialmente rappresentava la “normalità” e, anche quando l’intersessualità era ormai chiara, ha continuato a vivere “da uomo” perché pensava che fosse “troppo tardi” per decidere di cambiare genere. Tuttavia, un incidente avvenuto nel 2019 ha cambiato radicalmente la sua prospettiva.

Un mattino presto, mentre si stava dirigendo verso il box del suo cane, Emma è inciampata e ha battuto la testa contro un tubo in PVC sporgente da una rastrelliera. Questo incidente ha svelato l’incredibile notizia che la sua produzione fisiologica di testosterone era stata indebolita dal trauma alla testa. Dopo l’iniziale confusione, Emma è stata felice di entrare in una nuova fase della sua vita come donna.

L’incidente le ha dato l’occasione di riflettere sulla sua identità di genere e di abbracciare la decisione di sottoporsi a una terapia ormonale sostitutiva per diventare donna. L’accettazione di sé stessa e il sostegno ricevuto dai medici hanno segnato l’inizio di un nuovo capitolo nella sua vita.

In soli due anni, Emma ha vissuto un cambiamento straordinario: i capelli lunghi, il ciclo mestruale e un seno completamente sviluppato. Ha anche adottato un nuovo nome, quello che sua madre aveva inizialmente scelto per lei se fosse nata femmina.

Emma non ha mai parlato con i suoi genitori del motivo per cui è stata cresciuta come ragazzo, ma non li incolpa, anzi li ringrazia per il sostegno dimostrato durante la sua transizione. Sebbene alcuni amici siano stati sorpresi dalla notizia, il loro supporto è stato fondamentale per Emma. Ora, ha deciso di concentrarsi sulla sua felicità, senza risentimenti verso nessuno.

Questa straordinaria storia di auto accettazione e rinascita mette in luce il coraggio di Emma nel perseguire la sua verità, affrontando le sfide e cercando la felicità autentica. Ora, Emma è determinata a vivere la sua vita senza paura, abbracciando con gioia la sua nuova identità.

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie

Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.

L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.

La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.

Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.

Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban

C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.

Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.

“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.

La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.

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