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Influenza, oltre un milione i colpiti: come evitare il contagio durante la notte di Capodanno

Influenza: oltre un milione di persone a letto e i consigli per evitare il contagio in famiglia
L’epidemia influenzale ha raggiunto il suo picco dopo le festività natalizie, confermato dai dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet gestito da Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute. L’incidenza delle sindromi respiratorie è in aumento, con un livello di intensità molto alto in diverse regioni italiane.
L’influenza non è l’unica malattia a imperversare: la bronchiolite colpisce i lattanti, mentre altre forme influenzali presentano sintomi simili. La situazione è particolarmente critica per i bambini sotto i 4 anni e nella fascia di età 5-14 anni. La Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna e la Campania sono le regioni più colpite. Tuttavia, la sorveglianza non è completa in quanto mancano segnalazioni da alcune regioni.
I pronto soccorso sono sotto pressione a causa del flusso di pazienti con patologie respiratorie. La presidente della federazione degli ordini dei medici sottolinea l’impatto negativo di questa situazione sul sistema sanitario. Il traffico di virus e batteri veicolati da baci e abbracci ha contribuito al picco dell’epidemia.
Secondo il direttore del centro malattie infettive dell’ospedale Cisanello di Pisa, una volta ricevuta la diagnosi di influenza, è importante comportarsi come per il Covid-19, evitando contatti stretti con persone anziane o fragili, rimanendo a casa e non frequentando luoghi chiusi e affollati in presenza di sintomi influenzali. La raccomandazione è di eseguire un tampone differenziale per distinguere il virus contratto e seguire un trattamento simile a quello per il Covid-19.
Il virus influenzale prevalente è l’H1 N1, responsabile di un’epidemia nel 2009. La campagna di vaccinazione anti Covid procede lentamente, nonostante aumenti la richiesta di appuntamenti. Tuttavia, resta ancora bassa l’adesione alla vaccinazione anti Covid, e il vaccino proteico dell’azienda Novavax è introvabile in alcune regioni italiane.
Fonte: Corriere della Sera
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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