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Scomparso Alexei Navalny: preoccupazione per la sorte del dissidente russo

Scomparso Alexei Navalny: preoccupazione per la sua sorte
Alexei Navalny, noto dissidente russo condannato a 19 anni di carcere per estremismo, non ha fatto più sentire sue notizie da una settimana, generando forte apprensione sulle sue condizioni. Secondo la sua portavoce Kira Yarmysh, Navalny sarebbe stato trasferito dalla colonia Ik-6 Melekhovo, dove stava scontando la pena, ma le autorità non hanno fornito dettagli sulla sua nuova destinazione. Nonostante fosse atteso in tribunale, la sua assenza non è stata giustificata e le autorità carcerarie hanno fornito spiegazioni vaghe, alimentando la preoccupazione per la sua incolumità.
La presidente della Fondazione anti-corruzione di Navalny, Maria Pevchikh, ha dichiarato che i legali di Navalny hanno tentato senza successo per tre giorni di visitare l’oppositore nella colonia penale, ma la richiesta è stata respinta all’ultimo minuto. Anche le lettere inviate a Navalny non gli sarebbero state consegnate, e secondo diverse testimonianze avrebbe accusato vertigini e problemi di salute gravi.
Navalny, 47 anni, è in carcere per accuse che molti ritengono false e legate al suo attivismo contro l’attuale governo russo presieduto da Vladimir Putin. Dopo essere stato avvelenato, ha fatto ritorno in Russia, dove è stato condannato e detenuto in una prigione di massima sicurezza, sottoposto a un regime carcerario estremamente rigido.
La situazione di Navalny desta preoccupazione a livello internazionale, con numerose richieste di trasparenza e garanzie sulla sua incolumità. La sua scomparsa dalle comunicazioni pubbliche ha innescato una serie di dubbi sull’effettiva situazione del dissidente in carcere, spingendo a richieste di indagini approfondite e di tutela dei suoi diritti umani.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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