Attualità
Truffa a un’anziana: vicepresidente di associazione benefica si appropria del suo patrimonio

Inganno e Appropriazione di un Patrimonio di 1,2 Milioni di Euro
Un uomo di 58 anni è accusato di aver ingannato un’anziana di 82 anni riuscendo a farsi designare come unico erede del suo patrimonio del valore di 1,2 milioni di euro. Quest’uomo ricopriva il ruolo di vicepresidente in un’associazione di volontariato milanese che fornisce assistenza ai malati terminali.
Sequestri della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Milano, ha sequestrato tutti i beni immobili e le risorse finanziarie appartenenti all’anziana, deceduta nel 2022. Le indagini hanno rivelato che la donna è stata vittima di circonvenzione d’incapace negli ultimi anni della sua vita.
Modalità della Truffa
L’uomo avrebbe inizialmente convinto l’anziana a concedergli varie somme di denaro e a coprire le rate di finanziamento per l’acquisto di un’auto. Successivamente, l’accusato avrebbe tentato di farsi nominare amministratore di sostegno e di essere designato unico erede, approfittando della vulnerabilità della donna e falsificando il suo testamento olografo.
Tutela dei Legittimi Eredi
Le indagini coordinate hanno permesso di congelare l’intero patrimonio con l’obiettivo di proteggere i legittimi eredi. La vicenda sta conducendo ora al rinvio a giudizio del 58enne coinvolto.
Note Conclusive
L’articolo originale è disponibile presso [Fanpage](https://www.fanpage.it/milano/raggira-unanziana-e-si-fa-intestare-il-suo-patrimonio-da-1-milione-di-euro-e-il-presidente-di-unassociazione-benefica/).
Attualità
Vannacci sul Leoncavallo: “Antagonisti e alternativi lo facciano non alle spese della società”

Era il 21 agosto quando il Leoncavallo è stato definitivamanente sgomberato dopo ben 133 rinvii. Una cosa mai vista per un normale cittadino, ma il caso del centro sociale più famoso d’Italia è stata soprattutto una cosa politica. protetta dalla sinistra con il consenso degli amici degli amici.
Sulla questione è intervenuto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci,
“Il Leoncavallo andava sgomberato. Anzi mi stupisce che ci siano voluti 31 anni perché in uno Stato libero e democratico non può sopravvivere alcuno spazio di illegalità, alcuno spazio dove la sopraffazione e la prevaricazione dominano sullo Stato e sull’ordine costituito. Quindi non so se si possa chiamare cultura quella che è stata effettuata o creata all’interno del Leoncavallo”.
Queste le parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, nel corso del programma “Filorosso”, condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3, e che si è occupato del recente sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano.
“Certo che era uno spazio abusivamente occupato e visto che l’articolo 42 della Costituzione tutela la proprietà privata, andava sgomberato al più presto”, ha proseguito Vannacci, “Nessuno vuole togliere spazi alle persone che li cercano, ma i famosi antagonisti o alternativi lo facciano, ma non alle spese della società. Lo facciano a spese loro, si affittino un capannone, paghino le bollette, pagano i costi e facciano gli alternativi con i propri denari”.
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
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