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Agostino Casaroli e il Mistero di Emanuela Orlandi: Una Storia di Intrighi e Domande

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Agostino Casaroli e il Mistero di Emanuela Orlandi: Una Storia di Intrighi e Domande

Il Caso Emanuela Orlandi: Un Mistero Irresolto

Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuto 40 anni fa, continua a essere un argomento di grande interesse. All’epoca dei fatti, il cardinale Agostino Casaroli ricopriva il ruolo di segretario di Stato del Vaticano, una posizione di primaria importanza durante il pontificato di Giovanni Paolo II.

Le Telefonate dei Rapitori e l’Implicazione di Casaroli

Il 17 luglio 1983, quasi un mese dopo la scomparsa della giovane, venne trovata una cassetta audio vicino alla sede dell’agenzia Ansa. Nella registrazione, i rapitori chiedevano uno scambio tra Emanuela Orlandi e Ali Ağca, l’attentatore del Papa, e richiedevano una linea diretta con il cardinale Casaroli. Successivamente, ci furono tentativi da parte dei presunti rapitori di contattare direttamente Casaroli tramite il centralino del Vaticano, ma i dettagli di queste conversazioni restano ancora avvolti nel mistero.

Le Accuse di Monsignor Viganò

Monsignor Carlo Maria Viganò ha gettato ulteriore ombra sulla figura di Casaroli, sostenendo che il cardinale fosse coinvolto in una trattativa segreta con i presunti rapitori. Viganò ha anche menzionato un misterioso personaggio noto come “l’Americano,” che avrebbe richiesto di parlare esclusivamente con Casaroli. Nonostante le accuse, il contenuto di queste comunicazioni resta ignoto.

Casaroli e la Banda della Magliana

Il nome di Casaroli è stato legato alla famigerata Banda della Magliana. Maurizio Abbatino, ex boss della banda, ha confermato l’esistenza di solidi rapporti tra il Vaticano e Renatino De Pedis, indicando Casaroli come il principale referente. Secondo Abbatino, Casaroli avrebbe fornito un aiuto cruciale nelle operazioni della banda.

Le Dichiarazioni di Marcello Neroni

In un’intervista, Marcello Neroni, ex membro della Banda della Magliana, ha parlato del coinvolgimento di Casaroli nelle attività criminali della banda. Queste affermazioni sollevano ulteriori dubbi e interrogativi sulla possibile implicazione del cardinale nel caso di Emanuela Orlandi.

Le Ultime Accuse di Pietro Orlandi

Durante un recente sit-in in occasione del compleanno di Emanuela Orlandi, Pietro Orlandi ha lanciato nuove accuse contro il cardinale Casaroli, parlando di presunti comportamenti inappropriati con giovani ragazze. Anche queste dichiarazioni alimentano le speculazioni sul possibile ruolo di Casaroli nella vicenda.

Conclusione

Il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi continua a suscitare interesse e speculazioni dopo tanti anni. Il nome di Agostino Casaroli torna spesso in queste discussioni, sollevando domande sul suo possibile coinvolgimento e sulla natura dei suoi rapporti con i rapitori. Il caso resta irrisolto, e le ombre su Casaroli, alimentate da molteplici testimonianze e accuse, non fanno che complicare ulteriormente la ricerca della verità.

Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/roma/chi-era-il-cardinale-agostino-casaroli-e-perche-il-suo-nome-torna-spesso-nel-caso-emanuela-orlandi/)

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Spray urticante e pugni ai carabinieri: compleanno da film horror a Roma

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Spray urticante e pugni ai carabinieri: compleanno da film horror a Roma

Una notte di festeggiamenti per un ventesimo compleanno si è trasformata in un’escalation di violenza e reati nelle strade di Roma. I carabinieri del Nucleo Radiomobile sono intervenuti alle prime ore dell’alba, intorno alle 4:00, dopo aver notato un’auto sospetta con quattro giovani tunisini a bordo in via Cristoforo Colombo, all’angolo con via Laurentina.

Alla vista della pattuglia, i giovani hanno tentato di fuggire, dando il via a un inseguimento ad alta velocità lungo le strade della Capitale. Il veicolo, guidato dal festeggiato, ha attraversato piazzale Ardigò e piazzale del Caravaggio, commettendo diverse infrazioni al codice della strada, prima di terminare la corsa in via Sartorio, nei pressi di via Ardeatina.

Una volta fermati, i quattro hanno rifiutato di collaborare con i militari. Nonostante l’ordine di restare all’interno dell’auto, sono scesi aggredendo fisicamente e verbalmente i carabinieri. Il giovane che era alla guida, nel giorno del suo ventesimo compleanno, ha afferrato per il collo uno dei militari, mentre un complice di 22 anni ha colpito con calci e pugni gli altri presenti.

La situazione è degenerata rapidamente, costringendo le forze dell’ordine a fare uso di spray urticante per immobilizzare i responsabili. Si è poi scoperto che il conducente non aveva mai conseguito la patente di guida.

I due giovani sono stati arrestati con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Un compleanno che avrebbe dovuto essere occasione di festa si è così trasformato in un grave episodio di cronaca, con conseguenze giudiziarie per tutti i protagonisti.

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Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

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Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.

L’Escalation

Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».

Il Fenomeno

L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.

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