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Antonella Clerici racconta il bullismo subito da sua figlia Maelle

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Antonella Clerici racconta il bullismo subito da sua figlia Maelle

Antonella Clerici ha recentemente condiviso la sua esperienza nel podcast “Mamma Dilettante” di Diletta Leotta, parlando della sua vita da mamma di Maelle, ora una quattordicenne. Maelle è nata dalla relazione di Clerici con l’ex marito Eddy Martens. Durante l’intervista, la famosa conduttrice ha rivelato che Maelle ha subito episodi di bullismo a scuola a causa del suo status di figlia di una celebrità.

Un rapporto speciale tra madre e figlia

Antonella Clerici ha descritto il legame unico che ha con sua figlia, spiegando come Maelle sia riuscita a sviluppare una forte fiducia in sé stessa nonostante i momenti difficili. Mentre vive a Novi Ligure con la madre, Maelle ha il supporto di entrambi i genitori. Clerici ha parlato di come l’esperienza della maternità, arrivata a 44 anni, sia stata diversa e più ricca di quanto avesse immaginato.

Il bullismo a scuola

Clerici ha rivelato che Maelle è stata vittima di bullismo a scuola proprio a causa della sua relazione con la conduttrice televisiva. Inizialmente, la giovane ha sofferto per questi episodi, ma con il tempo è riuscita a conquistare la fiducia dei suoi compagni e a ribaltare la situazione a suo favore. Questo dimostra la resilienza e la determinazione di Maelle nel superare le avversità.

Un padre presente

Nonostante la separazione dei genitori, Maelle mantiene un rapporto sereno anche con il padre, Eddy Martens. Clerici ha sottolineato come Martens abbia recuperato il suo ruolo nel tempo, contribuendo ulteriormente alla crescita equilibrata della figlia.

Clerici nominata ambasciatrice della cucina italiana

In aggiunta alla sua carriera televisiva e al suo ruolo di madre, Antonella Clerici è stata recentemente nominata ambasciatrice internazionale della cucina italiana dal Ministero della Cultura. Questo riconoscimento mette in evidenza il suo impegno nella promozione della cultura culinaria del nostro Paese.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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