Attualità
Condanna a sei mesi per il saluto romano nel cimitero di Cassino

La condanna in Corte d’Appello
Tre uomini originari di Cassino sono stati condannati a sei mesi di reclusione, con pena sospesa, per aver eseguito il saluto romano all’interno di un cimitero. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Roma, che ha così ribaltato l’assoluzione precedentemente decisa dal Tribunale di Cassino in primo grado. Inizialmente, il Tribunale aveva ritenuto che il gesto non fosse finalizzato alla ricostituzione del partito fascista, considerando il saluto espressione di un pensiero personale.
L’episodio del 2017
L’episodio risale al 2017 e si è svolto presso il cimitero tedesco di Caira a Cassino. I tre uomini si erano recati lì per commemorare i soldati tedeschi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo contesto, uno dei tre era stato anche accusato di adesione al movimento “Fascismo e Libertà”, ma era stato assolto in primo grado perché il movimento riconosce le libere istituzioni dello Stato. Tuttavia, la Corte d’Appello ha successivamente ribaltato questa decisione.
I dettagli dell’accusa
Gli imputati, di età compresa tra 50 e 60 anni, avrebbero effettuato il saluto romano e urlato frasi come “Onore ai caduti dell’alleato germanico e della Repubblica Sociale”, invitando a unirsi a un movimento definitosi fascista. Un video diffuso online li mostrava anche intenti a chiamare a raccolta “tutti i camerati della rete” per tesserarsi al movimento.
La sentenza per manifestazione di pensiero fascista
Il comportamento mostrato dai tre uomini, identificati come estremisti di destra, ha portato alla condanna da parte della Corte d’Appello di Roma per la manifestazione di pensiero fascista all’interno di un luogo dedicato alla memoria dei caduti.
Attualità
Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia
Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.
Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.
Attualità
Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno
Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.
La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.
Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.
Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.
La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.
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