Attualità
Drammatica Scomparsa di Thaina Fields: Denunciò Abusi nel Mondo del Porno

La Tragica Morte di Thaina Fields
Thaina Fields, nota pornostar che aveva coraggiosamente denunciato abusi sessuali nell’industria dell’intrattenimento per adulti, è stata trovata morta presso la sua abitazione. Le autorità stanno indagando sulle circostanze del decesso, ma al momento le cause della morte della 24enne, rinvenuta nella sua casa di Trujillo, in Perù, rimangono sconosciute.
Le Denunce di Abusi nel Settore Adulti
Circa otto mesi fa, Thaina, conosciuta col suo vero nome Abigail, aveva reso pubbliche le sue dolorose esperienze di abusi sessuali subiti all’inizio della sua carriera nei film per adulti. “Ho subito molestie e abusi sessuali dopo aver iniziato a creare contenuti per adulti,” aveva dichiarato. Aveva descritto il peso insopportabile di quelle esperienze, ammettendo che pensava di non poter denunciare legalmente e che molti credevano di poter fare di lei ciò che volevano. La sua testimonianza sottolineava la difficoltà di essere una donna in quell’industria in un contesto sociale ostile e giudicante.
Il Cordoglio dell’Industria del Porno
Milky Perù, una delle società di produzione per cui Thaina aveva lavorato, ha espresso il proprio dolore in un comunicato: “Non possiamo crederci, ci rifiutiamo di stare senza di te. Vorremmo vederti ancora una volta. Speriamo che qualcuno ci svegli da questo brutto sogno. Sarai sempre nei nostri cuori. Grazie per averci permesso di far parte della tua vita. Ti amiamo, mio ‘Chinis’.”
Problemi di Salute Mentale e Ricordi dei Fan
Thaina aveva parlato apertamente dei suoi problemi di salute mentale, rivelando di soffrire di distimia e disturbo ossessivo-compulsivo, per i quali aveva trovato sollievo grazie alla terapia farmacologica. Dopo la sua improvvisa morte, avvenuta sabato, numerosi fan ed ex colleghi le hanno reso omaggio. La sua cara amica e collega Alejandra Sweet ha scritto un messaggio commovente: “Thaina, bellissima, da dove sei, splendi come una stella. Speravo solo che rispondessi al mio ultimo messaggio. Un bacio al cielo.”
Questa tragica perdita ha sollevato ulteriori riflessioni sulle condizioni di lavoro e la salute mentale nel mondo del porno, sottolineando la necessità di maggiori protezioni e supporti per coloro che operano in questo settore.
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Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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