Attualità
Fine del Mercato Tutelato del Gas: Cosa Cambia e Cosa Fare

Termina il Mercato Tutelato del Gas
A partire dal 1° gennaio 2024, il mercato tutelato del gas arriva a conclusione. Questo sistema ha coinvolto 6,1 milioni di utenti, inclusi 44mila condomìni, che beneficiavano di bollette del gas con prezzi controllati e stabiliti da Arera (Agenzia nazionale per l’energia). Per verificare se si è ancora in regime tutelato, basta controllare la bolletta, dove sulla prima pagina dovrebbe essere indicato “servizio di tutela” invece di “mercato libero”.
Comunicazioni e Azioni Necessarie
Negli scorsi mesi, chi era nel mercato tutelato ha dovuto ricevere una comunicazione dal proprio fornitore insieme alla bolletta, con una spiegazione sulla nuova situazione. Per questi utenti, eccetto quelli considerati ‘vulnerabili’, il passaggio al mercato libero è ora obbligatorio. Non c’è il rischio di rimanere senza riscaldamento o gas per cucinare, ma bisogna seguire alcuni passaggi per scegliere un’offerta sul mercato libero.
Come Scegliere un’Offerta sul Mercato Libero
Chi non rientra nella categoria dei vulnerabili può scegliere un’offerta sia dal proprio fornitore attuale che da un altro. Arera offre un Portale Offerte pubblico e indipendente dove è possibile confrontare le tariffe e selezionare la più conveniente. Se non si effettua una scelta, si verrà automaticamente inclusi in un’offerta Placet, che implica rimanere con il proprio fornitore attuale. Le condizioni economiche e contrattuali saranno ancora stabilite da Arera, ma una componente fissa annuale sarà determinata dal fornitore.
Confronto delle Offerte Placet
Ogni offerta Placet ha un codice unico, pubblicato da Arera sul suo sito web. Inserendo questi codici nel Portale Offerte, è possibile confrontare le condizioni della propria offerta con quelle presenti sul mercato. La componente fissa decisa dal venditore varia, secondo le stime di Arera, da circa 60 a 240 euro annui.
Situazione dei Consumatori Vulnerabili
Gli utenti considerati vulnerabili, come gli over 75, chi riceve il bonus sociale gas, le persone con disabilità e coloro che vivono in abitazioni di emergenza dopo una calamità naturale, possono comunque scegliere un operatore del mercato libero. Se non effettuano una scelta, per loro scatterà il “Servizio di tutela della vulnerabilità” con condizioni stabilite da Arera.
Autocertificazione per i Consumatori Vulnerabili
Chi rientra nella categoria dei vulnerabili ma teme che il proprio fornitore non sia a conoscenza della loro situazione, può compilare un’autocertificazione, disponibile sul sito Arera, per notificarlo. Per chi ha più di 75 anni o riceve il bonus sociale gas, il problema non dovrebbe sussistere, poiché i fornitori dispongono già di queste informazioni. Anche chi è vulnerabile e attualmente nel mercato libero può passare al Servizio di tutela compilando e inviando il modulo al proprio fornitore.
Per maggiori informazioni visita [Fonte](https://www.fanpage.it/politica/oggi-finisce-il-mercato-tutelato-del-gas-come-cambia-la-bolletta-e-cosa-bisogna-fare/).
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Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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