Attualità
Il Sindaco di Civitavecchia Paragona Gesti Simbolici Controversi: Pugno Chiuso e Saluto Romano

La Dichiarazione di Ernesto Tedesco
Il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, ha sollevato polemiche paragonando il pugno chiuso al saluto romano durante la commemorazione della strage di Acca Larentia. La controversa affermazione è stata fatta all’inizio del Consiglio comunale del 12 gennaio scorso, a seguito delle richieste di chiarimenti sulla partecipazione di Paolo Iarlori, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia e presidente della Civitavecchia Servizi Pubblici, alla cerimonia. Cinque persone sono ora indagate per apologia del fascismo in seguito ai saluti romani esibiti durante l’evento.
Il Sindaco Si Dissocia dai Gesti Simbolici
Ernesto Tedesco ha preso le distanze da situazioni che, a suo avviso, non riguardano più la storia della città. Ha condannato gesti simbolici come il pugno chiuso e il saluto romano, richiamando un episodio del 25 aprile 2022: durante le celebrazioni della Liberazione, un individuo aveva alzato il pugno cantando Bella Ciao durante l’inno nazionale.
La Replica del Consigliere Marco Piendibene
In risposta alle dichiarazioni del sindaco Tedesco, il consigliere del Partito Democratico Marco Piendibene ha evidenziato la differenza tra il saluto romano e il pugno alzato. Ha sottolineato che il saluto romano è un reato, in quanto legato al fascismo, mentre il pugno chiuso non è perseguibile per legge.
Conclusioni
Le parole del sindaco di Civitavecchia hanno inevitabilmente sollevato un dibattito acceso, mettendo in luce la delicata tematica dei gesti simbolici e delle loro implicazioni storiche e legali. La divergenza di opinioni tra Tedesco e Piendibene riflette una spaccatura più ampia, che coinvolge opinioni e sensibilità differenti sul passato e sul presente del paese.
Attualità
Giubileo dei Giovani: Roma tra fede, turismo e incassi da record

Il Giubileo dei Giovani ha portato a Roma migliaia di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo.
Oltre al forte significato religioso e spirituale, questa manifestazione ha avuto importanti ricadute economiche e organizzative per la città, in particolare nel centro storico. Bar e ristoranti del centro hanno vissuto giorni di intenso afflusso, con tavoli sempre occupati e lunghe code all’ingresso.
Piazza Navona, via del Corso, Trastevere e l’area attorno al Vaticano sono diventate veri e propri punti nevralgici del Giubileo, con locali pieni fin dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. I titolari di bar e ristoranti hanno segnalato un aumento medio degli incassi tra il 30% e il 50% rispetto al solito, grazie alla presenza di giovani pellegrini, delle famiglie e dei turisti attratti dall’atmosfera dell’evento.
Accanto all’aspetto economico non è mancato uno sforzo importante sul fronte della mobilità. L’ATAC, l’azienda dei trasporti pubblici di Roma, ha messo in campo un piano straordinario per agevolare gli spostamenti dei pellegrini, rafforzando le linee più frequentate come la 40, la 64 e la 46, che collegano le stazioni ferroviarie e il centro con il Vaticano. Anche le metropolitane hanno visto un aumento della frequenza, specialmente nelle ore di punta e in occasione degli eventi principali. Il Giubileo dei Giovani ha dimostrato che un evento ben pianificato può portare benefici concreti a tutta la città: spirituali per i partecipanti, economici per le attività locali, e organizzativi per il miglioramento dei servizi pubblici. Un’ occasione che Roma ha saputo cogliere, unendo accoglienza, fede e sviluppo.
Attualità
Schiuma e liquami in mare a Santa Marinella. La denuncia dell’associazione

Giornata da dimenticare per un gruppo di bagnanti di Santa Marinella (Roma). Questa mattina nel tratto di spiaggia che costeggia l’Aurelia all’altezza dell’ingresso Sud della cittadina balneare si è verificato un episodio che ha destato preoccupazione. Parte della
superficie del mare è stata ricoperta da liquami e schiuma biancastra.
“Abbiamo ricevuto la segnalazione di un gruppo di bagnanti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, molto preoccupati per l’accaduto. Per timore che schiuma e liquami potessero essere pericolosi per la salute e che potessero provocare anche un danno a livello ambientale, hanno deciso di rivolgersi alla Guardia Costiera. Sono intervenuti dopo circa 45 minuti dalla chiamata, hanno controllato
quanto segnalato ed hanno archiviato la questione come un fenomeno naturale. Tutto normale, nessun sversamento e niente liquami in mare. Le verifiche non hanno convito i bagnanti, alcuni hanno deciso di non entrare in acqua per paura. Stiamo valutando di
presentare un esposto alla Procura per fare piena luce su questo episodio. È bene verificare casi del genere, segnalandoli alle autorità competenti, affinché venga individuata la natura delle sostanze in acqua, risalendo alle cause dello sversamento”.
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