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Mutui a tasso variabile, rate in calo entro il 2024

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Mutui a tasso variabile, rate in calo entro il 2024

Mutui a tasso variabile: prospettive di calo delle rate entro il 2024

Secondo gli esperti di Facile.it, i mutui a tasso variabile potrebbero vedere una diminuzione delle rate entro il 2024, a seguito della prima riunione della Bce nel 2024, nella quale è stato confermato il tasso d’interesse al livello record del 4,5%. Questa previsione si basa sull’analisi dei Futures sugli Euribor, che rappresentano le aspettative di mercato per i tassi variabili. Si prevede che la diminuzione delle rate potrebbe essere significativa.

Ad esempio, su un mutuo medio di 126.000 euro, con Tan iniziale dello 0,67% e Euribor3m+1,25%, si potrebbe registrare un calo di quasi 100 euro entro la fine dell’anno e di 120 euro entro giugno 2025. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato che i primi tagli dei tassi BCE potrebbero arrivare per l’estate, ma l’Euribor, l’indice di riferimento per i tassi variabili, tende spesso ad anticipare le decisioni della Banca centrale. Pertanto, i primi benefici sulle rate dei mutuatari potrebbero arrivare già a partire dal secondo trimestre di quest’anno, secondo quanto riportato da Facile.it.

L’analisi suggerisce che una rata di un mutuo medio variabile di recente sottoscrizione potrebbe passare dai 750 euro di dicembre 2023 a circa 740 euro a partire dal secondo trimestre del 2024, per poi diminuire ulteriormente nel terzo trimestre e chiudere l’anno a circa 660 euro, ovvero quasi 100 euro in meno rispetto alla rata di dicembre 2023. Proiettando l’analisi fino a giugno 2025, la rata potrebbe arrivare a circa 630 euro, registrando una diminuzione di 119 euro. Per ulteriori informazioni sui mutui a tasso variabile e sulle prospettive di cambio di tali rate nei prossimi anni, è consigliabile effettuare ulteriori ricerche.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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