Attualità
Procura di Milano indaga su Chiara Ferragni per il pandoro gate con Balocco

È emerso un nuovo elemento nel caso Ferragni, legato al noto “pandoro-gate”. La Procura generale della Cassazione ha decretato che sarà la Procura di Milano a indagare sulla situazione che vede coinvolti l’imprenditrice Chiara Ferragni e l’azienda Balocco. Questa decisione è stata presa dopo la disputa sulla competenza territoriale tra gli inquirenti di Milano e quelli di Cuneo.
Il fulcro della questione riguarda i pandori di marca che sono al centro del caso. Il motivo principale per la scelta della Procura di Milano è la location dove sono stati siglati i contratti tra le società di Ferragni e l’azienda di dolci piemontese. Questi contratti, relativi alla sponsorizzazione del pandoro “Pink Christmas”, sono stati firmati appunto a Milano.
La scelta di quest’ultima location è stata effettuata dal pg della Suprema Corte come il criterio decisivo per risolvere il problema della competenza territoriale. Dal suo decreto si evince che non è valido il criterio del luogo di commissione del reato, dal momento che l’acquisto di questi pandori è avvenuto in vari negozi sparsi su tutto il territorio nazionale.
Inoltre, il pg aggiunge che non si può applicare il criterio del “vincolo della continuazione” tra il caso pandoro e gli altri due casi attualmente sotto inchiesta a Milano, vale a dire quelli delle uova pasquali e della bambola. La ragione di ciò è la diversità parziale degli soggetti coinvolti in queste tre situazioni. Nemmeno il criterio della residenza dei soggetti indagati si è rivelato prevalente.
Ciò che vale, secondo la dichiarazione del pg, è il criterio di dove è stata perpetrata una parte, cioè una frazione dell’azione di truffa contestata. Questo si riferisce al luogo in cui sono stati firmati i contratti. Di conseguenza, la competenza spetta a Milano, che conserva anche la sua autorità sugli altri due casi, in quanto non sono state sollevate contestazioni sulla competenza territoriale.
Tuttavia, durante il processo, le difese avranno l’opportunità di sollevare nuovamente la questione della competenza territoriale, arrivando a discuterne fino in Cassazione se necessario.
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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia
Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.
Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.
Attualità
Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno
Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.
La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.
Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.
Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.
La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.
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