Attualità
Trasferimento dell’Indagine sui Pandori Balocco: Potenziale Vantaggio per Chiara Ferragni

Collaborazione tra le Procure di Milano e Cuneo sull’Indagine Pandoro Ferragni-Balocco
Le Procure di Milano e Cuneo stanno al momento collaborando per far luce sul caso riguardante i pandori Ferragni-Balocco. Entrambe le Procure mirano a concludere l’indagine rapidamente, spinti anche dall’ampia copertura mediatica del caso.
Competenza Territoriale e Intervento della Cassazione
Nonostante la collaborazione, ci sarà un momento in cui una delle Procure dovrà cedere la competenza territoriale all’altra. Se non si raggiunge un accordo, la decisione finale spetterà alla Procura Generale della Cassazione, che determinerà quale Tribunale sarà responsabile di portare avanti l’inchiesta.
Indagini su Presunte Responsabilità per Truffa
Il principale obiettivo delle indagini è accertare eventuali responsabilità per truffa. La Procura di Cuneo ha preso l’iniziativa, sostenendo che l’eventuale ingiusto profitto, elemento fondamentale per qualificare il reato di truffa, sia stato realizzato a Fossano, sede della Balocco.
Stato delle Indagini: Testimoni e Interrogatori
Le indagini sono attualmente in corso, con i magistrati impegnati questa settimana a sentire i testimoni. Finora, nessuna delle parti indagate è stata convocata per essere ascoltata. Tuttavia, le imprenditrici coinvolte hanno la possibilità, attraverso i loro legali, di richiedere un interrogatorio. Secondo fonti interne, Chiara Ferragni sarebbe impaziente di chiarire la sua posizione.
Dichiarazione dei Legali di Chiara Ferragni
In un comunicato rilasciato il 14 gennaio, i legali di Chiara Ferragni hanno espresso la completa fiducia della loro cliente nelle autorità competenti. Hanno anche confermato la sua disponibilità a collaborare per chiarire quanto accaduto.
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Attualità
Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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