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Incidente via Aurelia: Andrea Ferlini, 24 anni, il centauro deceduto nell’incidente stradale

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Incidente via Aurelia: Andrea Ferlini, 24 anni, il centauro deceduto nell’incidente stradale

Andrea Ferlini, 24 anni, ha perso la vita ieri, giovedì 15 febbraio, in un incidente lungo la via Aurelia a Fiumicino. L’incidente si è verificato alle 13, poco dopo ora di pranzo. Il giovane, residente a Valcanneto, frazione di Cerveteri, stava percorrendo i chilometri 31 e 32 della strada sulla sua moto quando si è scontrato con un furgone, vicino all’uscita per Passoscuro, a Palidoro.

Ferlini era un appassionato di sport, in particolare di nuoto, attività che praticava sin da bambino. Non appena avvenuto l’incidente, sono stati allertati i soccorsi. Tuttavia, per il ventiquattrenne non c’era già più nulla da fare.

I carabinieri della stazione di Ladispoli e il personale sanitario del 118 sono arrivati immediatamente sul luogo dell’incidente. Medici e paramedici si sono precipitati a soccorrere il ragazzo, ma nonostante l’arrivo dell’ambulanza, era già troppo tardi. Il personale sanitario ha fatto tutto il possibile, ma è stato costretto a dichiarare il decesso del motociclista. La salma del giovane è stata trasportata al Verano, dove verrà effettuata un’autopsia.

Nello stesso incidente è stato coinvolto un uomo di 73 anni, conducente del furgone con cui la moto si è schiantata. L’uomo, il cui nome non è stato rivelato, è stato trasportato all’Aurelia Hospital. Secondo le notizie locali, le indagini iniziali non hanno rilevato alterazioni né nel motociclista né nel settantatreenne.

Nel frattempo, i carabinieri hanno avviato i rilievi di rito per tentare di chiarire le cause dell’incidente. Hanno anche gestito la viabilità della via Aurelia, causando disagi alla circolazione e lunghe code sulla strada nel pomeriggio. L’investigazione per ricostruire la dinamica dello scontro è attualmente in corso.

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

#ScuolaAbbandonata: Mistero al Plesso Palenco di Rebibbia. Fondi Pnrr e proteste infiammano la scena. Cosa sta succedendo?

In una cornice di mistero e polemica, il plesso Palenco di Rebibbia torna sotto i riflettori. La scuola, abbandonata ormai da anni, era destinata a una ristrutturazione grazie ai fondi del Pnrr, ma l’intricato gioco tra amministrazione e movimenti di protesta complica la situazione. Chi è davvero responsabile?

Dal Municipio si levano critiche nei confronti dell’occupazione, attribuendo i disagi a un atto non autorizzato. Tuttavia, il Comune di Roma smentisce questa versione, attribuendo i ritardi e le difficoltà ai “problemi legati alle tempistiche”. Un rimpallo di responsabilità che lascia la comunità in attesa di chiarimenti.

I Movimenti per il diritto all’abitare non restano in silenzio e rispondono con fermezza: “Non ci stiamo a fare il capro espiatorio per le mancanze amministrative di altri.” Questa replica sottolinea le tensioni crescenti e mette in luce il malcontento di coloro che si trovano in prima linea.

Mentre il dibattito si intensifica, il destino del plesso Palenco rimane incerto. La comunità spera in una soluzione rapida per evitare che una risorsa educativa preziosa resti in stato di abbandono.

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri
Prima rivoluzione in tema di telemarketing. Dal prossimo 19 agosto, infatti, scatterà il blocco delle chiamate commerciali provenienti dall’estero e che utilizzano finte numerazioni italiane per ingannare i cittadini. Lo ricorda Assoutenti, che sottolinea tuttavia come la novità interesserà solo le telefonate provenienti da numeri fissi.

Che cosa è il CLI (Calling Line Identification) usato dai call center

“Da martedì 19 agosto diventeranno operativi i nuovi filtri anti-spoofing imposti dall’Autorità per le comunicazioni agli operatori telefonici – spiega il presidente Gabriele Melluso – Il CLI Spoofing, acronimo di Calling Line Identification Spoofing, è una tecnica che permette a chi chiama di mascherare il proprio numero telefonico: il chiamante utilizza software che gli permettono di modificare il proprio ID chiamante, facendo apparire un numero diverso da quello reale. Il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un’identità contraffatta, ed è quindi portato con l’inganno a rispondere al telefono. Una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche”.

Telemarketing cosa cambia

Nello specifico con la delibera 106/25/CONS pubblicata lo scorso 19 maggio, l’Agcom ha approvato il Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di trasparenza nell’offerta di servizi di comunicazioni elettroniche e nella presentazione del numero chiamante (CLI- Calling Line Identity) – analizza Assoutenti – La delibera prevede, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l’obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero.
Misure che saranno applicate in due passaggi: il primo il 19 agosto, e riguarderà esclusivamente il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, il 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Per chi non si adegua, multe fino a 1 milione di euro. 
Si tratta di un primo passo per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate – avvisa Melluso – Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza”.
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