Attualità
Bimbo di Ladispoli sospeso per 20 giorni per iperattività: potrà tornare a scuola

Un bambino di sei anni è stato sospeso dalla scuola perché è stato considerato iperattivo dal preside di un istituto comprensivo di Ladispoli. Secondo il preside, il bambino non avrebbe potuto frequentare le lezioni per 21 giorni, dal 28 febbraio al 21 marzo. Tuttavia, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dei genitori e ha annullato la sospensione. Dopo la decisione dei giudici, la famiglia ha accompagnato il bambino a scuola, ma il preside non lo ha fatto entrare il primo marzo.
Il preside si è giustificato dicendo di non aver fatto entrare il bambino a scuola perché ancora non gli era stata notificata la decisione del Tar. Tuttavia, una volta letta la sentenza, ha dato disposizioni affinché il bambino potesse rientrare in classe. Il preside ha spiegato che la famiglia del bambino sembra considerare la scuola come un servizio di babysitteraggio e non sembra preoccuparsi del fatto che altri bambini non possano imparare a leggere e scrivere a causa della situazione della classe.
Secondo il preside, il bambino riceve assistenza da un Oepac per due ore al giorno e la classe ha anche un’ora di docente di sostegno. Tuttavia, il preside ha sottolineato che non è stata consegnata alla scuola nessuna documentazione riguardante la situazione del bambino. La Legge 104 riconosce la condizione di handicap a chi non ha ancora compiuto 18 anni senza specificare il grado di gravità. Il preside ha dichiarato che il bambino ha ottenuto una certificazione che indica una situazione più grave di quanto precedentemente segnalato, ma questa documentazione non è mai stata consegnata alla scuola.
Attualità
Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia
Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.
Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.
Attualità
Bambino vola fuori dall’auto: seggiolino fantasma o genitori troppo fiduciosi?

#IncidenteViterbese: un bimbo cade dall’auto in corsa. Le indagini continuano tra misteri e interrogativi. 🚗🔍 #Cronaca #NotiziaDelGiorno
Nel Viterbese, una storia dai contorni ancora sfumati ha sconvolto la comunità locale. Un bimbo di appena un anno e mezzo è caduto da un’auto in movimento, poche ore fa, sollevando immediatamente un vortice di domande tra gli inquirenti e il pubblico.
La mamma del piccolo ha riferito agli investigatori un incredibile racconto: il fratello maggiore del bambino avrebbe inavvertitamente sganciato la cintura del seggiolino, permettendo al piccolo di uscire dall’auto mentre era in corsa. Ma è qui che la curiosità cresce inesorabilmente.
Durante un’ispezione accurata condotta dalle forze dell’ordine, si è scoperto qualcosa di sorprendente: “il seggiolino non è stato trovato” nell’auto. Questa scoperta ha aperto la strada a nuove ipotesi e interrogativi sulla dinamica dell’incidente.
Le autorità locali proseguono le indagini per far luce su questo enigmatico episodio, mentre la famiglia coinvolta attende con ansia ulteriori sviluppi. La vicenda, già di per sé drammatica, si carica di un alone di mistero che attirerà sicuramente l’attenzione nazionale.
La comunità resta col fiato sospeso, in attesa di capire cosa sia realmente accaduto su quella strada del Viterbese. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fragile il confine tra normalità e incredibile.
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