Attualità
Stabilimento Precedentemente Frequentato dai VIP

Incendio allo Stabilimento La Casetta di Ostia: una struttura storica
Un incendio si è sviluppato all’interno dello storico stabilimento La Casetta di Ostia. Negli anni passati, questo luogo è stato un rinomato punto di ritrovo per il jet-set.
Il fuoco ha preso vita all’interno del noto stabilimento balneare La Casetta di Ostia. Da quanto è stato possibile apprendere, le fiamme hanno interessato alcune cabine del locale ormai abbandonato da tempo, situato lungo il lungomare Amerigo Vespucci. Parte della struttura è stata completamente devastata e una nuvola di fumo nero si è sollevata dal luogo dell’incendio. Al momento, le cause dell’incendio sono sconosciute.
La Casetta: da meta VIP a struttura abbandonata
Molti anni fa, La Casetta era una delle più popolari località balneari di Ostia, frequentata dai vip per trascorrere piacevoli giornate sulla spiaggia del litorale romano. Tra i clienti regolari, per citarne alcuni, c’erano politici come Giulio Andreotti e Ugo La Malfa e la presentatrice Alessia Marcuzzi.
Lo stabilimento La Casetta è stato chiuso e abbandonato diversi anni fa. I problemi giudiziari sono iniziati negli anni ’90, con una chiusura forzata per un presunto abuso edilizio. Da allora, lo stabilimento è stato completamente abbandonato: i sigilli sono stati infranti più volte dai vandali e l’erosione del litorale ha causato gravi danni alle strutture del locale.
Il declino di La Casetta
Nonostante l’assoluzione per il presunto abuso edilizio, alla scadenza della concessione, il Comune di Roma ha deciso di mettere all’asta La Casetta, ponendo fine alle speranze di un ritorno alla vita del famoso stabilimento balneare. Da allora, lo stabilimento è rimasto totalmente abbandonato e le strutture rimaste sono degenerate.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
-
Ultime Notizie Roma4 giorni fa
Piazza di Spagna. Macchina sulla scalinata fra lo stupore dei turisti
-
Attualità5 giorni fa
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza
-
Video4 giorni fa
Minacce e Botte, Maranza e Ladri si Alza la Tensione VIDEO
-
Attualità4 giorni fa
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma