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Come funziona e chi può usarlo

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Come funziona e chi può usarlo

Un orologio per la sicurezza delle donne a Roma

A Roma l’Arma e Procura hanno firmato un protocollo che prevede l’utilizzo di un orologio direttamente collegato con i carabinieri. Dedicato alle vittime di violenza, si attiva anche automaticamente in caso di aggressione. Ecco come funziona.

L’orologio per le donne collegato ai carabinieri: come funziona

Un orologio collegato direttamente ai carabinieri aiuterà le donne a chiedere aiuto in caso di aggressione. “Mobile Angel” è il progetto presentato ieri, martedì 14 maggio, un protocollo tecnico firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dal comandante provinciale dei carabinieri, generale di brigata Marco Pecci. L’inizativa nasce per fornire un ulteriore strumento a tutela delle vittime di violenza di genere. Il servizio viene avviato nella Capitale dalla collaborazione tra Arma dei Carabinieri e Soroptimist International club di Roma, Roma Tre e Roma Tiber, ed è interamente finanziato dalla Fondazione Lottomatica.

L’orologio è collegato direttamente alla centrale operativa del Comando provinciale carabinieri di Roma. Si tratta di uno strumento il cui uso verrà valutato caso per caso, in base alla necessità. È pensato principalmente per le vittime di atti persecutori o di violenza di genere. Lo smartwatch può essere attivato direttamente dalla persona che lo indossa nel caso in cui si trovasse in situazioni di potenziale pericolo, ma è ingrado di attivarsi anche in automatico in caso di aggressione.

Il dispositivo è infatti dotato di un microfono e di un apparecchio per la geolocalizzazione, per rendere l’intervento dei carabinieri più rapido ed efficace anche nel caso in cui la persona aggredita non possa parlare. Il dispositivo di allarme da polso è connesso con la rete telefonica tramite l’apparato cellulare dell’utente.

Situazione a Roma: codici rossi e atti persecutori

Negli ultimi sei mesi a Roma i carabinieri hanno gestito con la Procura di Roma 470 attivazioni del protocollo “codice rosso”. Per la maggior parte dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. I militari hanno arrestato ottantadue persone, delle quali cui sedici in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare e denunciato in stato di libertà 322 persone.

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

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Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!

Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.

Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.

Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.

Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

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Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia

Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.

Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.

Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.

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