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Polizia ferma attivisti a terra

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Polizia ferma attivisti a terra

Nuovo Blitz di Ultima Generazione a Roma

Il movimento ambientalista Ultima Generazione ha messo in atto un nuovo blitz a Roma. Gli attivisti e le attiviste hanno colorato di nero la facciata del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in via Veneto, prima di essere bloccati dalla polizia.

L’Azione di Disobbedienza Civile

Gli attivisti sono stati visti mentre iniziavano a colorare di nero la facciata del Ministero con estintori carichi di carbone vegetale. "Siamo venuti qui, perché quando andiamo a bloccare le strade ci chiedono perché non andiamo nei palazzi del potere. E quindi eccoci", hanno dichiarato davanti al ministero.

Manifesi e Statistiche sul Lavoro

Durante l’azione, alcuni attivisti hanno srotolato manifesti con dati sulle morti e sugli infortuni sul lavoro del 2023: 1041 morti e 550 infortuni. "Questo vuol dire che oggi stesso moriranno due persone sul proprio posto di lavoro. Ma questi numeri nascondono persone reali e ci rifiutiamo di rimanere in silenzio davanti a una tale ingiustizia".

Intervento della Polizia

La polizia è intervenuta tempestivamente, bloccando e trasferendo in questura 17 attivisti. Anche tre giornalisti sono stati fermati, nonostante fossero lì per seguire l’azione. È stato anche riportato un episodio di aggressione verbale da parte di un passante che ha accusato gli attivisti di aver macchiato il suo vestito.

Dettagli dell’Operazione e Arresti

Gli attivisti sono arrivati armati di estintori, colorando la facciata del ministero prima di essere bloccati a terra dagli agenti. In totale, 11 persone sono state trasferite in questura dopo essere state fermate nell’atto di usare gli estintori.

Primi Fermati Prima dell’Azione

L’operazione ha avuto luogo verso le ore 10 del mattino, con la polizia che è intervenuta immediatamente. Prima ancora di arrivare al ministero, 6 attivisti sono stati fermati in via Salandra, e tre giornalisti sono stati identificati e trattenuti.

Reazione di un Passante

Un passante, infuriato per essere stato macchiato, ha aggredito verbalmente gli attivisti con insulti e minacce. Anche l’attivista che stava filmando la scena è stato bloccato dai poliziotti che hanno impedito le riprese. "Mi hanno bloccato contro una macchina. Loro erano in assetto antisommossa. Sono stato sbattuto contro l’auto e immobilizzato per una decina di minuti", ha raccontato uno degli attivisti.

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Amica di Stefania Camboni, uccisa a Fregene rapporti familiari erano una porcheria ma senza veri litigi

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Amica di Stefania Camboni, uccisa a Fregene rapporti familiari erano una porcheria ma senza veri litigi

MisteroUccisioneFregene Hai mai immaginato cosa si nasconde dietro i silenzi di una famiglia apparentemente tranquilla? Ecco la storia sconvolgente dell’amica di Stefania Camboni, con rivelazioni che potrebbero cambiarti la prospettiva!

L’amica di Stefania Camboni, tragicamente uccisa a Fregene, ha condiviso dettagli che lasciano tutti senza parole, sollevando interrogativi su dinamiche familiari inaspettate. ‘Rapporti in famiglia non erano granché’, ha confidato, lasciando intendere tensioni sotterranee che nessuno si aspettava.

Scopri le Dinamiche Nascoste

Mentre le indagini procedono, emergono particolari che alimentano la curiosità: la vita quotidiana di Stefania potrebbe celare segreti inaspettati, con l’amica al centro di confessioni che fanno riflettere su legami apparentemente solidi.

Un Caso che Appassiona

Gli inquirenti stanno esaminando ogni indizio, e le parole dell’amica aggiungono un tocco di mistero a questa vicenda, attirando l’attenzione di chi ama i racconti di vita reale con colpi di scena.

In questo drammatico episodio, la comunità locale attende risposte, mentre i dettagli continuano a emergere, tenendo tutti con il fiato sospeso.

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Indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, agente del SISDE Leone ascoltato in udienza riservata

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Indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, agente del SISDE Leone ascoltato in udienza riservata

ScomparsaDiEmanuelaOrlandi Nuova svolta che fa tremare i segreti vaticani!

L’inchiesta sulla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana che nel 1983 è sparita nel nulla, torna prepotentemente alla ribalta con un’audizione segreta che potrebbe svelare indizi inediti. Immaginate un caso irrisolto da decenni, avvolto in un alone di mistero internazionale: ora, un agente del SISDE è stato convocato per una testimonianza che promette rivelazioni scioccanti.

Una storia che affascina il mondo

Per chi non conosce i dettagli, la scomparsa di Emanuela Orlandi è un enigma che ha coinvolto Vaticano, servizi segreti e crimine organizzato. L’adolescente, figlia di un dipendente vaticano, è uscita di casa per una lezione di flauto e non è più tornata, lasciando dietro di sé una scia di teorie che vanno dal rapimento politico a intrighi oscuri.

L’audizione top secret

Fonti attendibili rivelano che l’agente del SISDE, noto come Leone, è stato ascoltato in una sessione riservata, alimentando curiosità su possibili connessioni mai esplorate. “Potrebbe essere la chiave per decifrare un puzzle durato quarant’anni”, dicono gli esperti, mentre l’opinione pubblica si interroga su cosa emergerà dalle pieghe di questa indagine.

Prossimi passi nell’ombra

Con l’attenzione dei media che cresce, le autorità stanno esaminando ogni minimo indizio, promettendo aggiornamenti che potrebbero cambiare il corso della storia. Resta da vedere se questa mossa porterà a una svolta definitiva o solo a nuovi misteri da svelare.

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