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Salvato e adottato dall’autista: storia di un miracolo

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Salvato e adottato dall’autista: storia di un miracolo

La scoperta di Albertino

Il gattino è stato chiamato Albertino, perché è sbucato davanti al bus da via Alberto Luthuli. Francesco lo ha adottato e portato a casa con sé.

Il salvataggio di Albertino

Impaurito a causa dei rumori della città, si è infilato nel motore di un autobus in via Mazzolari a Roma, poco dopo le 19. Ci sono volute ore per tirarlo fuori: a partecipare all’azione di salvataggio, l’autista della linea 075, i passeggeri, diversi passanti, operatori dell’AMA e anche i Vigili del Fuoco. Alla fine Albertino, un gattino di pochi mesi, è stato messo in sicurezza, tra le urla di commozione delle persone presenti. Ed è tornato a casa con Francesco, l’autista del bus che lo ha adottato.

La descrizione dello straordinario salvataggio

“Il primo ad accorgersi del piccolo ‘intruso’ è stato proprio il nostro collega che ha visto il micetto sparire sotto la vettura – ha dichiarato Atac in una nota -. Attimi di apprensione, ipotizzando il peggio, poi Francesco, sceso dal mezzo, si accorge che il gattino ha trovato rifugio all’interno della ruota anteriore sinistra dell’autobus. Da lì, grazie alle sue piccole dimensioni, ha proseguito verso l’interno della vettura, fino ad incastrarsi. Vani tutti i tentativi di recupero dell’animaletto del quale si sente solamente il miagolio stridulo provenire dall’interno della carrozzeria. Insieme a Francesco provano diversi passeggeri, alcuni dipendenti AMA e dei ragazzi di passaggio. Saranno poi i Vigili del Fuoco, allertati dal nostro collega, a salvare Albertino, servendosi anche della collaborazione di Francesco che, alla guida del mezzo, ha effettuato le manovre utili per consentire il recupero del felino”.

La scelta dell’adozione

Tutto è bene quel che finisce bene. Alla fine l’autista ha deciso di portare a casa con sé il gattino e adottarlo. “Non potevo tirarmi indietro davanti al segno del destino – ha spiegato – e così, finito il turno, sono tornato a prendere il micetto dalla ragazza che si era offerta di tenermelo. L’ho chiamato Albertino perché mi è sbucato davanti provenendo da via Alberto Luthuli. Ora sta bene”.

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Schianto mortale in A1 padre e figlio di 8 anni perdono la vita in auto traffico in tilt

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Schianto mortale in A1 padre e figlio di 8 anni perdono la vita in auto traffico in tilt

TragediaSullA1: Un terribile incidente costa la vita a un padre e al suo piccolo figlio di 8 anni, lasciando tutti senza parole! 😱

Immaginate una tranquilla giornata di viaggio che si trasforma in un incubo: sull’autostrada A1, un drammatico scontro ha coinvolto una famiglia, con un padre e il suo bambino di soli 8 anni che hanno perso la vita mentre viaggiavano insieme sulla stessa auto. Questo evento ha catturato l’attenzione di tutti, sollevando domande su cosa possa aver causato una simile tragedia e come prevenire futuri disastri. Le autorità sono al lavoro per ricostruire i fatti, ma già si parla di un incidente che ha bloccato il traffico per ore, creando lunghe code e tensioni tra gli automobilisti.

Le Circostanze dell’Incidente

Le prime ricostruzioni parlano di un’auto che ha perso il controllo, portando a un impatto devastante. Fonti vicine alle indagini suggeriscono che fattori come la velocità o le condizioni della strada potrebbero aver giocato un ruolo, ma i dettagli precisi sono ancora avvolti nel mistero. Quello che è certo è che questa notizia ha scosso la comunità, spingendo molti a riflettere sui pericoli quotidiani delle nostre autostrade.

Conseguenze sul Traffico

Non solo vite spezzate, ma anche caos sulla A1: le lunghe code causate dall’incidente hanno bloccato migliaia di veicoli, trasformando una semplice giornata in un incubo per pendolari e famiglie in viaggio. Gli esperti di viabilità stanno analizzando l’impatto, e questa storia ci fa chiedere: cosa possiamo fare per rendere le nostre strade più sicure? Segui gli aggiornamenti per scoprire di più su questa drammatica vicenda.

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A Colleferro, due uomini finiscono in manette per il sequestro di un ragazzino rom con accuse di razzismo

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A Colleferro, due uomini finiscono in manette per il sequestro di un ragazzino rom con accuse di razzismo

ShockingArrestInItaly: Due uomini in manette per un sequestro di un minore e accuse di odio razziale che lasciano tutti senza parole!

In una svolta drammatica che sta accendendo i riflettori su temi di giustizia e discriminazione, due uomini sono stati arrestati a Colleferro, in provincia di Roma, per il presunto sequestro di un minore di origine rom. L’operazione, condotta dalle forze dell’ordine, ha svelato dettagli che stanno alimentando un dibattito nazionale su come l’odio razziale possa infiltrarsi nella società.

Le indagini hanno portato alla luce le circostanze del sequestro, con gli inquirenti che contestano ai sospettati non solo il reato principale, ma anche “l’odio razziale” come aggravante. Questo elemento aggiunge un livello di complessità al caso, spingendo molti a chiedersi se simili episodi siano più comuni di quanto si pensi.

I dettagli dell’operazione

Le autorità hanno agito con rapidità, svelando un piano che ha coinvolto pianificazione e motivazioni inquietanti. Fonti vicine alle indagini parlano di un atto premeditato, con gli arresti che potrebbero aprire la porta a ulteriori rivelazioni.

Reazioni e impatti sociali

La notizia ha scatenato reazioni online e tra le comunità locali, con molti che si interrogano su come prevenire simili tragedie. Mentre le indagini proseguono, il caso continua a catturare l’attenzione pubblica, promettendo sviluppi che potrebbero cambiare tutto.

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