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Trevignano Gaeta: le spiagge più belle

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Trevignano Gaeta: le spiagge più belle

Bandiere blu nel Lazio confermate per il 2024

Nel Lazio le Bandiere blu del 2024 sono quelle dello scorso anno, tutte riconfermate. Dieci i Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento, dal lago di Trevignano Romano a Gaeta. Ecco dove sono le spiagge più belle.

I Comuni del Lazio premiati

Sono dieci i Comuni del Lazio, che nel 2024 hanno ricevuto il prestigioso titolo delle Bandiere blu per le spiagge più belle. Quest’anno si conferma la classifica del 2023, non ci sono nuovi ingressi per la regione. In Italia le nuove bandiere blu nel 2024 sono 14, i Comuni premiati salgono a 236, mentre i lidi più belli dello Stivale sono in totale 485. Per quanto riguarda i laghi, le bandiere blu sono 23. Quattro i Comuni che rispetto allo scorso anno hanno invece perso il titolo e sono fuori dall’elenco. Comuni vanno fuori.

La riconoscimento delle Bandiere Blu

La Bandiera blu è un riconoscimento della Foundation for Environmental Education alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. L’iniziativa nel 2024 è giunta alla 38esima edizione. Anche quest’anno non c’è stata alcuna bandiera blu per le isole del Lazio, né per la provincia di Viterbo.

Le località premiate nel Lazio

Nel Lazio le Bandiere blu vengono riconfermate alle stesse località dello scorso anno. In provincia di Roma ci sono Anzio, con la Riviera di Levante, Riviera di Ponente e Lido di Lavinio. Per quanto righuarda i laghi, c’è Trevignano Romano, uno dei tre Comuni che si affaccia sul Lago di Bracciano.

Spiagge premiate nella provincia di Latina

In provincia di Latina le più premiate sono i nei Comuni di Gaeta e Sperlonga, entrambe con quattro spiagge ciascuna: Ponente, Lago Lungo, Levante, Bazzano per la prima e Arenauta, Ariana, Sant‘Agostino, Serapo per la seconda. Le altre sono Latina con la spiaggia di Latina Mare, sono Fondi e Minturno, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Sperlonga e, per concludere, Gaeta.

Le spiagge premiate nelle varie località

Premiate la Spiaggia Levante (Sant’Anastasia – Capratica), Spiaggia Ponente (Torre Canneto – Rio Claro) a Fondi; il Lungomare a Sabaudia, la spiaggia del Litorale a San Felice Circeo e le spiagge di Levante e Ponente a Terracina.

Bandiere blu in Italia

Sul podio della classifica italiana della Bandiera blu 2024 c’è la Liguria, che conquista la medaglia d’oro con due nuovi ingressi e 34 località, ma perde due bandiere; la Puglia ne ha 24 con 3 nuovi Comuni e un’uscita, mentre seguono la Campania e la Calabria, tutte e due con 20 bandiere. Per quanto riguarda le isole la Sardegna conferma le sue 15 località, mentre la Sicilia raggiunge 14 bandiere con tre nuovi ingressi.

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.

L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.

Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

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Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.

L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.

Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?

A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.

I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.

Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.

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