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Cronaca

Taxi Roma: il concorso per le 1.000 licenze sotto accusa, candidati penalizzati senza motivo”

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Taxi Roma: il concorso per le 1.000 licenze sotto accusa, candidati penalizzati senza motivo”

Taxi Roma ancora ombre sul bando del Comune

Un’ombra si allunga sul concorso pubblico straordinario per l’assegnazione di 1.000 nuove licenze taxi a Roma, indetto con Determinazione Dirigenziale QG/1201/2024. La pubblicazione delle graduatorie preliminari, avvenuta il 26 novembre 2024, ha sollevato polemiche e proteste da parte dei candidati, in particolare di coloro che hanno scelto l’Opzione 3, ossia di concorrere per entrambe le tipologie di licenze (ordinarie e destinate al trasporto di persone con disabilità).

Secondo quanto riportano numerosi partecipanti, i candidati che hanno optato per questa scelta sono stati arbitrariamente relegati in fondo a entrambe le graduatorie, trattati come riserve, indipendentemente dal punteggio conseguito nelle prove d’esame. Una situazione che, oltre a penalizzare i candidati meritevoli, sembrerebbe in contrasto diretto con quanto stabilito dal bando ufficiale.

I FATTI:
Il bando prevedeva tre opzioni di partecipazione:
• Opzione 1: concorso per licenze ordinarie;
• Opzione 2: concorso per licenze destinate al trasporto di persone con disabilità;
• Opzione 3: concorso per entrambe le tipologie di licenze.

Gli articoli 7 e 14 del regolamento stabiliscono chiaramente che i candidati devono essere inseriti nelle graduatorie di merito, in base al punteggio conseguito nella prova selettiva e ai titoli preferenziali. Tuttavia, per chi ha scelto l’Opzione 3, questa regola sembra essere stata ignorata.

Ci siamo trovati inseriti come riserve in fondo alle graduatorie, nonostante punteggi molto alti,” denuncia uno dei partecipanti. “Questo non solo è ingiusto, ma ci ha penalizzato per aver scelto di concorrere secondo le regole.”, afferma un partecipante al bando. La situazione ha scatenato una valanga di diffide inviate dai candidati all’Amministrazione Capitolina, accompagnate da una dettagliata analisi del bando che dimostra l’infondatezza di questa decisione. Nonostante ciò, al momento non sembrano esserci state risposte ufficiali o interventi per rettificare le graduatorie. “Non è accettabile che un concorso pubblico di tale portata possa essere gestito in modo così opaco,” aggiunge un altro partecipante. “Questo mina la fiducia nelle istituzioni e rischia di creare disparità in un settore essenziale come quello taxi.

Le ripercussioni non si limitano ai partecipanti. La trasparenza e l’equità nei concorsi pubblici sono un pilastro della credibilità delle istituzioni. In un momento storico in cui la mobilità urbana è al centro del dibattito pubblico, una gestione non equa del servizio taxi potrebbe avere conseguenze dirette sui cittadini di Roma.

I partecipanti chiedono la rettifica immediata delle graduatorie, affinché i candidati dell’Opzione 3 possano essere valutati al pari degli altri in base al loro merito, come previsto dal bando. Intanto, il caso è finito sotto i riflettori mediatici. Diverse redazioni stanno valutando di approfondire la questione, mentre si attendono prese di posizione da parte dell’Amministrazione Capitolina.

Questa vicenda solleva interrogativi più ampi sulla gestione dei concorsi pubblici e sulla necessità di garantire sempre trasparenza e parità di trattamento. Per i candidati, la battaglia è appena iniziata, ma la speranza è che la giustizia prevalga prima della pubblicazione delle graduatorie definitive. “Non vogliamo privilegi, ma solo ciò che ci spetta: essere giudicati per il nostro merito,” concludono i partecipanti.

Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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Cronaca

Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

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Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.

Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.

L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.

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