Attualità
Chiara Giallonardo diventa mamma. L’annuncio ufficiale della 46enne

Chiara Giallonardo, conduttrice di “Io, Chiara e il Green” su Rai Isoradio e volto storico televisivo di trasmissioni come “Linea Verde”, ha annunciato venerdì 23 maggio, in diretta, nel salotto televisivo de “La Volta Buona”, condotto da Caterina Balivo su Rai 1, di essere in dolce attesa. La conduttrice, amatissima dal pubblico per il suo impegno sui temi della sostenibilità, dellambiente e del futuro, ha svelato di essere al settimo mese di gravidanza.
Chiara Giallonardo diventa mamma
“Non lo sa nessuno”, ha confessato con emozione Chiara Giallonardo durante l’intervista rilasciata a Caterina Balivo, spiegando di aver voluto custodire con riservatezza questo momento così intimo e speciale, condiviso solo ora con il grande pubblico. La nascita è prevista per agosto, in una data particolarmente significativa per lei: “potrebbe nascere nel giorno del mio compleanno, cosa che spero con tutto il mio cuore.
Chiara, che diventerà mamma a 46 anni, ha raccontato con sincerità il percorso che l’ha portata fin qui: “È stato un miracolo tanto atteso nel mio caso. La vita spesso ti porta a non avere subito il momento esatto per diventare madre. Per dieci anni sono stata in giro dappertutto con “Linea Verde”, non era il momento giusto per un figlio. Poi bisogna anche trovare la persona giusta, e ora l’ho trovata”. Accanto a lei in questo viaggio c’è il compagno Carlo, con cui ha deciso di proteggere questo periodo prezioso, scegliendo di vivere in privato l’attesa.
Chiara ha voluto anche legare questo momento personale al suo impegno professionale. “Nei miei programmi”, ha detto, “ho sempre parlato di ambiente, sostenibilità e futuro. Oggi più che mai, l‘arrivo di questa bambina dà ancora più senso a tutto questo: ogni gesto, ogni scelta, ogni parola diventa un seme per il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli.
Attualmente Chiara Giallonardo conduce dal lunedì al venerdì, alle ore 14, su Rai Isoradio, la trasmissione “Io, Chiara e il green”, un appuntamento quotidiano in cui s’incontrano scienziati, architetti, giornalisti, esploratori, botanici, poeti, giovani, artisti e persone comuni di ogni genere impegnate a difendere il Pianeta; ognuno a suo modo con la volontà di confrontarsi e creare una rete di conoscenza con il comune obiettivo di rendere migliore la nostra vita. Il programma racconta i grandi avvenimenti e le piccole cose del mondo perché ambiente e la natura non conoscono confini. Per salvaguardarli sono necessarie soluzioni condivise, saper vedere e amare tanto un tramonto quanto un fiore appena sbocciato, perché, come diceva Leonardo: ogni nostra cognizione principia dai sentimenti”.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
Attualità
Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.
Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.
Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.
Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.
L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.
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