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Esami di maturità al Bambino Gesù nella scuola senza aule né banchi

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Esami di maturità al Bambino Gesù nella scuola senza aule né banchi

Con l’inizio delle prove orali della maturità, anche all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma il periodo degli scrutini di fine ciclo scolastico si avvia alla conclusione. “Quest’anno sono 3 i giovani pazienti che stanno sostenendo gli esami di maturità in ospedale e 14 i ragazzi che la settimana scorsa hanno affrontato gli esami di terza media, 13 nella sede del Gianicolo e 1 nella sede di Palidoro sul litorale romano. Complessivamente, nell’anno scolastico che si chiude, sono stati oltre 4.600 gli studenti che, a causa di un periodo di ricovero più o meno lungo in reparto o in Day hospital, hanno frequentato la Scuola in ospedale del Bambino Gesù”. Lo sottolinea l’ospedale del Vaticano in una nota.

Sono tante le storie che si intrecciano in questa scuola molto particolare che non ha aule né banchi, ma dove i docenti sono itineranti e tengono le lezioni prevalentemente al letto dei pazienti. Sara – raccontano dall’Irccs – ha frequentato la scuola della sua città solo il primo giorno: poi gli accertamenti clinici e i ricoveri l’hanno tenuta sempre in ospedale. Con l’aiuto dei docenti del Bambino Gesù ha potuto concludere il quinto anno di Scienze umane e sostenere la maturità. “E’ stato fondamentale – testimonia – perché seguire le lezioni online con la mia scuola era complicato. In modo inaspettato ho riscoperto la matematica e la fisica con le quali non avevo un buon rapporto, tanto che ho deciso di portare queste materie anche agli esami orali”. Poi c’è Gabriella che sogna di diventare una ballerina di danza classica: studia da quando aveva 4 anni e ha chiesto di poter avere una sbarra per continuare a esercitarsi anche nella stanza dove è ricoverata. Agli esami di terza media, però, ha portato una tesina su Michael Jackson perché ama tutta la musica. Nella casa di accoglienza nella quale è ospitata insieme alla mamma nei periodi in cui non è ricoverata, ha trovato delle amiche per la pelle: “Condividiamo la stessa esperienza della malattia così non c’è bisogno di fare domande inutili. Tra di noi sono permesse anche battute di dark humour ispirate da ciò che viviamo”.

Lorenzo agli esami di terza media ha discusso del concetto di resilienza, la capacità di affrontare le difficoltà della vita senza lasciarsi abbattere: dalla ricostruzione del dopoguerra in Italia al Ginkgo biloba, una pianta che ‘resiste’ sul nostro pianeta da 250 milioni di anni. Ad aiutare la sua resilienza nei momenti difficili dei ricoveri e delle terapie c’è la musica e l’affetto della mamma che agli esami si è emozionata più di lui. E contano i piccoli grandi risultati perseguiti con tenacia ogni giorno: “Oggi – ha annunciato trionfante Camilla alla commissione dopo aver descritto con molta precisione gli aspetti più caratteristici della Londra odierna – voglio anche dire che dopo 2 mesi le mie piastrine sono risalite!”.

L’esperienza della scuola in ospedale del Bambino Gesù si appresta a celebrare i 50 anni di attività, dall’avvio nella sede del Gianicolo nell’anno scolastico 1975/76. Permette ai ragazzi che devono affrontare lunghi periodi di ricovero in reparto o in Day hospital di proseguire il percorso scolastico e sostenere gli esami così da non perdere preziosi anni di studio a causa della malattia. Grazie a un team di 80 docenti provenienti dagli istituti comprensivi Virgilio (Roma), Fregene-Passoscuro e Pietro Maffi (Palidoro) e dai licei Virgilio di Roma e Vittoria Colonna di Palidoro, le sedi di Gianicolo, Palidoro, Passoscuro e Santa Marinella offrono la possibilità di frequentare le lezioni dalla scuola elementare fino al liceo. In accordo con la scuola di appartenenza dei pazienti, vengono individuati percorsi personalizzati e per i bambini e ragazzi lungodegenti si provvede alle normali procedure di valutazione, scrutini ed esami, come quelli di terza media e di maturità svolti in questi giorni.

“La possibilità di continuare il percorso scolastico anche quando si è ricoverati è parte integrante della cura di bambini e ragazzi – rimarcano dall’Irccs – Nella ‘normalità’ dell’accesso alle lezioni e dell’interazione con i docenti si rafforza la volontà di guarigione e si consolida l’equilibrio psico-fisico. E’ fondamentale che ai giovani pazienti, costretti a rinunciare a tanti aspetti della propria età, venga risparmiata l’ulteriore penalizzazione di perdere il contatto con i propri coetanei e di rimanere indietro nella formazione culturale”.

Fonte Verificata

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