Hai mai pensato che un video su WhatsApp possa mandarti dritto in prigione? Scopri i segreti di un progetto rivoluzionario! #LegalLove #EducazioneLegale #ScuolaERegi
Lezioni inaspettate in un quartiere difficile
In un’area complicata tra Tor Bella Monaca e la Borghesiana, all’istituto tecnico Pertini Falcone, i veri protagonisti della lezione sono gli avvocati. Gli studenti, con un’aria di scetticismo, si chiedono quanto durerà questa "rottura", ma il penalista Andrea Manasse cattura subito l’attenzione con esempi reali. Parla dell’uso del telefonino e dei rischi seri: "Se un video circola, è un reato che può portare in carcere per anni". I ragazzi, stupiti, ribattono: "Ma anche se lo mando solo in una chat tra amici?"
La magia della simulazione processuale
La lezione si trasforma in un vero processo simulato, con gli alunni che indossano toghe fornite dagli avvocati. Uno fa il giudice, un altro il pubblico ministero, e via dicendo con difensori, imputati e testimoni. L’entusiasmo cresce a vista d’occhio: un ragazzo di un’altra classe prova a interrompere per parlare con un amico, ma lui rifiuta, dicendo "Aspè, devo sentire sta cosa!". Tutto fa parte del progetto "Legal Love", sostenuto dal ministero della Salute. L’avvocata Marina Condoleo spiega che non si tratta solo di educazione civica, ma di un approccio più profondo: "È educazione all’affettività e al rispetto, con esperti come psicologi, medici e forze dell’ordine. Parliamo di bullismo, droga e malattie sessualmente trasmissibili, e i ragazzi ci bombardano di domande, perché hanno un disperato bisogno di essere ascoltati". Persino l’avvocato Manasse, nelle sue lezioni passate, ha toccato temi come la differenza tra rapina e furto, lasciando gli insegnanti a bocca aperta: "In tanti anni non li ho mai visti così attenti".