Roma e dintorni
Superbatteri resistenti colpa anche delle guerre, studio Spallanzani

“Le guerre causano un ampio bacino di infezioni batteriche multiresistenti che possono poi diffondersi in tutto il mondo”. Il monito arriva da uno studio curato da Guido Granata, della Uoc Infezioni sistemiche e dell’immunodepresso dell’Inmi Spallanzani di Roma, risultato vincitore di un grant da parte della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive. Lo studio è stato presentato in occasione dell’Escmid Global di Vienna, dove Granata ha discusso un poster scientifico dal titolo ‘L’impatto dei conflitti armati e delle guerre sullo sviluppo e sulla diffusione globale della resistenza agli antibiotici: una revisione sistematica’.
Nello specifico, lo studio ha incluso più di 1.000 pazienti evacuati dalle zone interessate dal conflitto in corso in Ucraina, documentando la diffusione di batteri Gram-negativi “con alti tassi di resistenza alla maggior parte degli antibiotici disponibili, anche nei confronti dei più recenti”. Inoltre, le analisi suggeriscono che “la trasmissione di questi patogeni avviene negli ospedali situati nelle zone di guerra, prima del trasferimento dei pazienti in altri ospedali europei”. L’elevata prevalenza di resistenza a tutti gli antibiotici attualmente disponibili osservata in Ucraina è “un importante segnale di allarme, ma lo studio allo stesso tempo ha documentato come la sorveglianza attiva delle infezioni, l’utilizzo ragionato della terapia antibiotica e le procedure di controllo delle infezioni possono ridurre significativamente la trasmissione dei batteri multiresistenti”, osserva il ricercatore.
Nell’occasione, in rappresentanza della Uoc diretta da Stefania Cicalini, sono state presentate altre 3 comunicazioni scientifiche. Il poster ‘La sfida dell’uso appropriato degli antibiotici nei pazienti ospedalizzati con Covid-19: una revisione sistematica della letteratura ha documentato “un’elevata percentuale di resistenza agli antibiotici tra i pazienti Covid-19 che sviluppano infezioni batteriche in ospedale, con un alto tasso di mortalità”, riferisce lo Spallanzani.
Inoltre, 2 studi scientifici condotti in collaborazione con la Uoc di Microbiologia dell’Inmi hanno descritto “3 casi di infezione dovuta al batterio Pseudomonas aeruginosa, di difficile trattamento perché resistente alla maggior parte degli antibiotici disponibili. I pazienti sono stati trattati con successo, impiegando combinazioni antibiotiche innovative grazie alla valutazione in laboratorio degli effetti sinergici di diverse combinazioni antibiotiche per supportare la scelta del corretto trattamento antibiotico”, conclude lo Spallanzani.
Roma e dintorni
Municipio I Roma, al via i centri estivi ricreativi inclusivi

Il Municipio Roma I Centro annuncia l’avvio ufficiale dei Crei, i centri estivi ricreativi inclusivi grazie a un’azione sinergica tra l’assessorato alla Cultura, Politiche Educative, Giovanili e Sport, guidato da Giulia Silvia Ghia, e l’assessorato alle Politiche Sociali, affidato a Claudia Santoloce. Un progetto pensato per garantire diritti e inclusione durante i mesi estivi. Nato dalla collaborazione tra istituzioni municipali, associazioni gestrici dei centri estivi, individuate dalle scuole tramite delibera dei Consigli d’Istituto, e le cooperative impegnate nell’assistenza alla disabilità.
Per sostenere in maniera concreta la gestione dei Crei, sono state predisposte linee guida municipali che uniformano criteri, supportano l’organizzazione e garantiscono una programmazione educativa accessibile. Tra le novità, viene introdotto anche il meccanismo della quota sospesa, un sistema di raccolta fondi solidale che permette di contribuire ai costi assicurando così la piena accessibilità a tutti i bambini e le bambine indipendentemente dalla condizione economica o personale. Oltre ai fondi derivanti dalla Legge 285/97 e dai trasferimenti statali, il Municipio I ha stanziato ulteriori risorse dal proprio bilancio per rafforzare l’iniziativa e coprire in modo capillare le esigenze dei territori e delle famiglie. Un impegno corale, quello del Municipio Roma I Centro, che riconferma l’importanza di una rete educativa di prossimità, capace di rispondere alle sfide sociali del presente con strumenti innovativi e solidali.
“Siamo orgogliosi come Municipio – spiega la Presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi – di lavorare ogni giorno per la piena inclusione di tutti i bambini e le bambine del nostro territorio”. Per l’assessore Ghia invece, “con i Crei vogliamo trasformare l’estate in un’occasione di crescita, gioco e relazione per tutti i bambini e le bambine del nostro territorio. Il nostro obiettivo è semplice ma ambizioso: nessun escluso, mai. E questo è possibile solo con un lavoro condiviso tra scuola, istituzioni e terzo settore”. Infine, per l’assessore Santoloce, “accogliere davvero tutti significa costruire un servizio che non si fermi ai buoni propositi, ma si misuri con i bisogni reali delle famiglie. Con questo progetto garantiamo un’estate piena di opportunità educative, sociali e inclusive, supportando i genitori anche nei mesi più complessi”.
Roma e dintorni
“Donne in sanità motore di crescita”, progetto Confimea per valorizzarle nel mondo

E’ in programma domani, giovedì 29 maggio, all’Hotel Roma Aurelia Appia Antica, il 1° Business Forum ‘Dal Mediterraneo al golfo del Bengala un ponte di opportunità’, con relatori di eccellenza che affronteranno le tematiche sanitarie dal punto di vista imprenditoriale. Lo annuncia Mariastella Giorlandino, presidente di Confimea Sanità Lazio. In particolare, verrà presentato il progetto di integrazione che Confimea Sanità Lazio, insieme a Confimea Imprese e Confimea Mediterraneo, intende realizzare “per dare un futuro a donne che hanno tanto da offrire e che possono contribuire a rafforzare il nostro sistema sanitario e di welfare”.
Verranno affrontati i temi che definiranno i vari obiettivi, tra cui la realizzazione di una scuola di formazione, informa Confimea. In Paesi come il Bangladesh, infatti, ci sono donne altamente qualificate, con anni di esperienza, una forte motivazione e soprattutto un desiderio di riscatto personale e professionale. Confimea lavora per formare queste donne nei loro Paesi d’origine con corsi di lingua italiana, cultura civica, perfezionamento medico-scientifico, e, con la collaborazione delle aziende sanitarie italiane, per accoglierle qui in Italia in modo legale, dignitoso, professionale, per fare una integrazione vera. “E’ un progetto che parla di economia, di umanità e proficua sinergia”, sottolineano i promotori. Nella convinzione che “ogni donna che forma, assiste, cura è un ponte tra culture, è un motore di crescita, è una risorsa preziosa per il Paese che la accoglie, per creare un modello etico, appropriato, efficiente e sostenibile”.
Tra i partecipanti all’evento Antonio Alessandro, Md. RokebulHaque, Roberto Nardella, Mariastella Giorlandino, Luigi Giulio De Mitri Pugno, Carlo Amendola e Andrea di Gregorio. I relatori saranno Marco Scurria, Daniele Rinaldi, Giorgio Asquini, Marco Bourelly e Md. Al-Alamin. Modera gli interventi Elena Presti.
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