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Giovane coppia usa punte da trapano per rompere i finestrini e svaligiare le auto
In una Roma ancora calda e affollata di turisti, una giovane coppia ha scelto un metodo violento e ingegnoso per compiere una serie di furti: utilizzare punte da trapano per infrangere i finestrini delle auto in sosta. I due, un ragazzo di 29 anni e una ragazza di 21, sono stati sorpresi dalla polizia in zona Porta Maggiore, proprio mentre erano intenti a forzare l’ennesima vettura.
L’allarme è partito da un passante che, notando movimenti sospetti, ha immediatamente contattato le forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato Porta Maggiore sono intervenuti e hanno colto la coppia in flagrante. Durante la perquisizione, nella loro auto sono stati trovati oggetti rubati – come borse, zaini e occhiali – oltre agli strumenti usati per rompere i vetri: punte da trapano, cacciaviti, torce e guanti.
I due sono stati denunciati per furto aggravato e danneggiamento. Gli investigatori sospettano che non si tratti di un episodio isolato: negli ultimi giorni erano state segnalate auto vandalizzate con modalità simili nella stessa zona. Ora la polizia sta verificando eventuali collegamenti con altri casi.
Il fatto riaccende l’attenzione sul tema della microcriminalità nelle grandi città, soprattutto durante l’estate, quando molti residenti sono in vacanza e le strade restano più sguarnite. Il caso della giovane coppia, oltre alla gravità dei reati commessi, solleva anche interrogativi sul disagio giovanile e sulla facilità con cui alcuni ragazzi scivolano in comportamenti criminali. Un mix di povertà, mancanza di prospettive e cattive frequentazioni può trasformare chiunque in un ladro improvvisato. Ma la giustizia, come in questo caso, è pronta a intervenire.
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Cronaca
I Maranza sono un problema anche per Roma. Arrestato 23enne a Trastevere

Ha selezionato con i suoi complici la sua vittima tra un gruppetto di ragazzi che si intrattenevano a fine serata, in Piazza Trilussa.
Dopo averli avvicinati con una scusa, mentre uno di loro si intratteneva con il resto del gruppo, gli altri tre hanno accerchiato la vittima spingendola a terra per strapparle la catenina d’oro dal collo. Dopo il primo tentativo non andato a buon fine, hanno provato a “rifarsi” sul marsupio, ma il giovane è riuscito a divincolarsi e a scappare. Non paghi della violenza agita poco prima, i tre lo hanno raggiunto per colpirlo prima con una bottiglia di vetro e a calci, riuscendo così a guadagnarsi il bottino preso di mira e a fuggire via.
Le indagini della Polizia di Stato hanno preso il via dalle dettagliate descrizioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, con tanto di “primo piano” fornito dalle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nella piazza romana. Quelle immagini “catturate” si sono trasformate, così, nell’ “identikit” di un tunisino di 23 anni che è stato bloccato, una settimana dopo, dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre passeggiava da solo ed indisturbato su Ponte Sisto. I successivi riscontri hanno consentito di associare il suo volto ed il suo abbigliamento a quello di uno dei quattro presunti responsabili della rapina.
Per il tunisino, quindi, è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Si evidenzia che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.