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Mirella Gregori, il racconto dell’amica: “Seguite da un’auto scura”

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Mirella Gregori, il racconto dell’amica: “Seguite da un’auto scura”

(Adnkronos) – Una misteriosa auto di grossa cilindrata e il giallo di un verbale sparito. Simona De Santo, per un periodo compagna di classe di Mirella Gregori all’Istituto padre Reginaldo Giuliani, è stata ascoltata oggi in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e della stessa Mirella: “Io e Mirella prendevamo l’autobus per andare a scuola insieme e mi sono accorta che eravamo seguite da una macchina scura”, ha affermato. “Quando scendevamo dal bus c’era, ai tempi, un negozio di articoli religiosi e tante volte ho visto questa macchina scura – ha proseguito – Una macchina di grande cilindrata, sono incerta se di colore nero o verde scuro”.  

A bordo c’erano “certamente due persone, non ricordo se tre. Una volta sono scesi, guardavano e basta, non hanno detto nulla – ha continuato – Erano persone non italiane, con la pelle abbastanza scura, le ho definite ‘mediorientali’ ma non so dire la nazionalità”. “Di questo non ho messo, stupidamente, al corrente i miei genitori”, ha continuato aggiungendo di non averne mai parlato all’epoca neppure con Mirella. De Santo si è comunque detta “certa” che le persone nella vettura fossero interessate proprio a lei e Mirella perché diverse volte notò l’auto sia all’andata sia al ritorno da scuola.  

L’ex compagna di classe di Mirella parlò dell’auto misteriosa che le seguiva già anni fa in una trasmissione tv, ma oggi davanti all’organismo parlamentare ha precisato che questi episodi sono avvenuti l’anno prima della scomparsa della ragazza e non i mesi precedenti a quel 7 maggio 1983, giorno in cui se ne persero le tracce. L’ex compagna di classe di Mirella ha anche riferito di essere stata sentita dalle forze dell’ordine: “Questa cosa l’ho detta e verbalizzata, ma la deposizione non si trova”, ha osservato. “Fui sentita nei primi mesi subito dopo la scomparsa di Mirella – ha ricordato – Penso di essere stata chiamata dai carabinieri, andai da sola e ricordo di questa verbalizzazione; fui ascoltata da una persona e vedevo due faldoni con il nome della mia amica e di Emanuela Orlandi”, ha ricordato.  

De Santo ha raccontato anche che riceveva “telefonate anonime a casa: non rispondevano, dopo un silenzio lungo buttavano giù”. Nel corso dell’audizione è emerso anche uno spaccato della zona all’epoca: dalla droga alla prostituzione, “c’era gente brutta”, ha raccontato De Santo riferendo pure di un tentativo di aggressione che subì, vicino casa, nei tempi successivi alla scomparsa di Mirella: “Due ceffi mi hanno trascinata in un portone, ma siccome erano sotto effetto di droga, sono riuscita a scappare”. 

Nel corso dell’audizione De Santo ha raccontato il legame con Mirella: “Eravamo molto amiche, le volevo molto bene”, ha detto. La scomparsa di Mirella è un “grande mistero. Io penso che deve essere successo tutto nelle primissime ore” dopo la sparizione, ha sostenuto De Santo aggiungendo: “Ultimamente ho pensato a un appuntamento con qualcuno poi finito male”. Per anni infatti, mossa dalla “speranza”, l’ex compagna di classe ha “pensato fosse viva da un’altra parte” anche se Mirella “non era assolutamente” il tipo di allontanarsi da casa. Alle domande della Commissione la donna ha replicato che, secondo lei, il caso di Mirella e quello di Emanuela Orlandi non sono collegati.
 

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