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Il Bope: come il battaglione speciale affronta le gang in Brasile

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Il Bope: come il battaglione speciale affronta le gang in Brasile

Oggi il focus è sul BOPE, in relazione all’operazione del 28 ottobre 2025. Durante un intervento della Polizia militare per combattere le gang del narcotraffico in Brasile, il bilancio è drammatico: oltre 130 vittime civili e 4 agenti delle forze dell’ordine.

Il BOPE, acronimo di Batalhão de Operações Policiais Especiais, fa parte del Comando de Operações Especiais della PMERJ. Le sue origini risalgono al 1978 con il NuCOE. Nasce per gestire crisi con ostaggi, operare in ambienti ad alta densità e affrontare situazioni armate.

L’unità ha guadagnato notorietà grazie all’iconografia del teschio con il pugnale e alla rappresentazione cinematografica in “Tropa de Elite”. È nota per i suoi interventi ad alto rischio, il supporto ad altre unità, la cattura di leader del crimine e la neutralizzazione di postazioni armate.

Il BOPE seleziona rigorosamente i suoi membri tramite prove fisiche e psicologiche. Gli agenti ricevono addestramento in combattimento ravvicinato, tiro di precisione e irruzione. Utilizzano veicoli blindati, elicotteri, droni e altre attrezzature avanzate.

Negli ultimi mesi, si è verificata un’escalation dei conflitti con il Comando Vermelho in aree come il Complexo do Alemão. Le emergenze sono amplificate dall’uso di droni offensivi e barricade con autobus incendiati.

L’obiettivo dichiarato del BOPE è interrompere l’espansione del CV, catturare le leadership locali e sequestrare armi. Circa 2.500 operatori, tra cui forze di polizia e unità speciali, sono impiegati con un vasto supporto aereo.

Negli eventi del 28 e 29 ottobre, sono state condotte incursioni coordinate. Gli scontri sono stati intensi in zone densamente popolate e nella vegetazione circostante. Nel bilancio finale, oltre ai quattro agenti uccisi, si contano 64 a 130 vittime civili, con centinaia di arresti e sequestri significativi.

La situazione ha suscitato polemiche, con denunce da parte di media e ONG e smentite delle autorità. Il 29 ottobre, si sono verificate proteste nel centro città. Le fazioni hanno utilizzato droni non solo per le comunicazioni, ma anche per sganciare ordigni artigianali.

Il piano di emergenza ha incluso la pianificazione di imboscate e manovre di accerchiamento. Tuttavia, il dilemma è chiaro: proteggere i civili o mantenere l’iniziativa. Questa crisi potrebbe causare un “effetto Martello-Talpa”, spostando la violenza.

Attualmente, sono aperte inchieste interne per verificare presunti abusi e altre violazioni. Mentre il governo parla di “successo strategico”, la valutazione di quanto accaduto rimane controversa e in attesa di chiarimenti.


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