Cronaca
ROMA Gli animalisti contro la Sindaca Raggi

ROMA Gli animalisti contro la Sindaca Raggi. L’accusa è quella di non rispettare il programma approntato per il Bioparco.
Gli animalisti contro la Sindaca Raggi. La nota indirizzata da Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus, alla Prima Cittadina capitolina: “Alla smemorata sindaca Virginia Raggi ricordiamo che nel maggio 2016 ha sottoscritto degli impegni precisi per la tutela degli animali rispondendo positivamente a tutti i punti del programma delle associazioni animaliste, tutt’ora disattesi. Apprendiamo a mezzo stampa che dal 28 dicembre il Bioparco di Roma inaugurerà una nuova area dei pinguini del Capo. Un’altra specie a rischio. Con questa scelta scriteriata il primo cittadino tradisce l’impegno preso con gli animalisti sulla dismissione dello zoo, denominato ‘Bioparco’, estensione del già esistente Centro recupero animali.
Dopo le negative esperienze di uno zoo riverniciato che continua a spettacolarizzare gli animali e a non fungere da Centro effettivo di educazione e ricovero di animali sequestrati adesso addirittura si amplia come luogo di detenzione di animali in via di estinzione. Con soldi pubblici viene trasformato quello che doveva essere il Parco della vita in un Parco della morte. Dove ogni anno muoiono decine e decine di animali imprigionati. La salvaguardia di una specie non è nella cattività ma nel saper restituire alla natura animali che sono stati gradualmente riabituati al loro ambiente.
Gli zoo non hanno nessuna portata educativa. Si tratta solo di una ridicolizzazione di esseri viventi strumentale al divertimento del pubblico. Contrarie alla filosofia ed alla normativa sui giardini zoologici. Pertanto chiediamo con forza che i pinguini dai piedi neri vengano rapidamente trasferiti in Sudafrica dove esistono centri di recupero adeguati ai loro bisogni etologici. L’umanità è in debito nei confronti di questa meravigliosa specie. Il trasferimento è un atto doveroso e necessario per ripristinare l’equilibrio naturale della fauna selvatica”.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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