Cronaca
ROMA La Sindaca Raggi incontra gli ambasciatori: “Roma città aperta”

ROMA La Sindaca Raggi incontra gli ambasciatori. Si è svolto in Campidoglio l’incontro tra la sindaca capitolina e le rappresentanze diplomatiche, circa 200, presenti in città.
La Sindaca Raggi incontra gli ambasciatori: “Sono lieta di poter rivolgere qui nella sala della Protomoteca del Palazzo Senatorio il saluto della città a una rappresentanza così significativa del Corpo diplomatico che vive e lavora a Roma. Per l’amministrazione capitolina è un orgoglio vedere riuniti i rappresentanti delle ambasciate e delle organizzazioni internazionali che contribuiscono con impegno a rendere unica quella che posso a pieno titolo definire la nostra città.
L’incontro si è potuto realizzare grazie alla sinergia con la Farnesina. Approfitto dell’occasione per ringraziare il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e il segretario generale Elisabetta Belloni. La conoscenza è ricchezza. Potersi confrontare ed attingere dalle esperienze di altri aiuta a conoscere meglio il mondo e a comprendere il futuro. La società di domani è quella che stiamo costruendo in questi anni così dinamici e ricchi di cambiamenti. A volte anche repentini. Una società dove le culture diverse sono sempre più legate tra loro e dove le differenze devono essere vissute come una opportunità di accrescimento.
E Roma non può non essere parte attiva di queste dinamiche. È nel suo Dna, è scritto nella sua storia. Roma ha bisogno del dialogo e del vostro contributo per essere parte trainante di un processo di globalizzazione che unisce la tradizione alla modernità. Roma è e resta una ‘città aperta’, la città dell’accoglienza, del dialogo, del confronto e del rilancio delle relazioni internazionali. Soprattutto in un periodo di turbolenze diplomatiche a livello mondiale”.
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ROMA – IL CAMPIDOGLIO FA CHIAREZZA SULLE CASE POPOLARI AI ROM
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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