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La Maratona di Roma, parla l’assessore Frongia. Sullo Stadio della Roma…

Un evento a cui i romani tengono molto quello è sicuramente la Maratona di Roma, il bando però verrà assegnato in ritardo
Daniele Frongia assessore allo sport della Capitale parla della maratona di ieri in Via Pacis che è andata molto bene visto le tante persone presenti. Poi parla dello Stadio della Roma e del bando per la Maratona di Roma. Ecco le sue dichiarazioni a Radio Radio
Le sue parole: “Posso dire che si svolgerà certamente, già nel bando era previsto un eventuale affidamento a Fidal per il 2019. La bella notizia, e anche scontata, che la Maratona di Roma si svolgerà il 7 Aprile. Fidal ha già iniziato. Noi abbiamo già iniziato con Fidal a lavorare. Stiamo lavorando con loro per l’edizione 2019”
Sui ritardi invece: “Sui ritardi dobbiamo ricordare due punti sui quali non si discute: sono arrivate 5 proposte, pare tutte di ottimo livello quindi una bella risposta, un buon segnale. Quattro di queste proposte hanno avuto bisogno di soccorso amministrativo . Cosa vuol dire ? Che non erano compilate correttamente, questo ha provocato un lavoro aggiuntivo per quanto riguarda gli uffici di Roma Capitale che hanno ritardato a causa di questi errori materiali. Un altro motivo di ritardo è sicuramente dovuto ai vari ricorsi al Tar contro il bando, la sentenza è attesa a giorni ed è sicuramente molto importante. La macchina è in movimento per avere il vincitore nel tempo più contenuto possibile. Avremo novità concrete solo nelle prossime settimane“
Poi sugli Stadi: “Dopo la bonifica di Campo Testaccio che ci chiedevano i cittadini e che era di essenziale importanza anche per le scuole limitrofe, lavoreremo anche con il municipio per un progetto temporaneo. Stiamo per portare la stessa operazione anche allo Stadio Flaminio. Tempi? Prossime settimane la bonifica e poi stiamo anche stringendo con il CONI e la FIR per il progetto definitivo che partirà ovviamente in un tempo congruo di mesi“.
Stadio della Roma: “Non me ne occupo io. E’ un’operazione urbanistica di lavori pubblici. E’ in corso una “due diligence” in fase conclusiva, all’esito della quale la Sindaca comunicherà i tempi e i modi con cui andare avanti. I tempi non sono certi? Preferiamo non darli quando appunto non sono certi anche perché dipendenti da un altro soggetto”.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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