Cronaca
ROMA Solidarietà e lotta allo spreco di frutta

ROMA Solidarietà e lotta allo spreco di frutta. Trasformare la frutta in conserve e allo stesso tempo fare solidarietà offrendo una chance a un gruppo di detenuti.
Solidarietà e lotta allo spreco di frutta. Questo l’obiettivo del progetto ‘Frutta che frutta non spreca’ che è stato presentato oggi nella capitale. “Questa iniziativa di solidarietà integra quanto viene fatto nella gran parte dei mercati all’ingrosso italiani dove vengono recuperati e rimessi in circolazione i prodotti invenduti destinandoli ai bisognosi. Questo partendo dall’idea che l’ortofrutta, che è un alimento importante, sia accessibile anche alle persone in difficoltà. La rete di Italmercati (10 mercati all’ingrosso in tutta Italia) raccoglie ogni anno 6.000 tonnellate di cibo ancora buono da mangiare ma non più buono da vendere e lo ridistribuisce nei circuiti solidali. Al Centro Agroalimentare di Roma, in particolare, ne vengono recuperate circa 1000 tonnellate ogni anno”. Ad affermarlo Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, presentando il progetto che vede il coinvolgimento anche del ministero per le Politiche agricole.
L’obiettivo è la sperimentazione della trasformazione delle eccedenze ortofrutticole attraverso la realizzazione, all’interno del mercato stesso, di un laboratorio di trasformazione e confezionamento gestito da un’organizzazione no profit del terzo settore (Isola Solidale). Tra i partner anche le Acli che da tempo portano avanti progetti contro lo spreco alimentare. “A Roma – ha spiegato la presidente delle Acli di Roma e provincia Lidia Borzi – ci sono 500mila persone in povertà alimentare. Noi come Acli ogni giorno con il progetto ‘Il cibo che serve’ accompagniamo al pasto almeno 2mila indigenti. Con ‘Frutta che frutta non spreca’ si da’ un grande impulso a quanto viene già fatto. Questa buona pratica non fa altro che essere un ulteriore tassello di un modello di economia circolare, che è una grande potenzialità”.
IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ISOLA SOLIDALE
“Fondamentale puntare su tutte quelle iniziative che possano contribuire a riabilitare e formare coloro che sono (o sono stati) detenuti. Solo con queste iniziative si può pensare di offrire loro un’altra chance allontanandoli definitivamente dagli ambienti che li hanno portati su strade sbagliate”, ha sottolineato il presidente Alessandro Pinna.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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