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ROMA MAGLIANA Maestra indagata sospesa da scuola

ROMA MAGLIANA Maestra indagata sospesa da scuola. I carabinieri hanno eseguito l’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma.
ROMA MAGLIANA Maestra indagata sospesa da scuola. I carabinieri hanno eseguito, presso la scuola dell’infanzia comunale “Pescaglia”nell’omonima via del quartiere Magliana, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio, emessa dal Tribunale di Roma nei confronti di un insegnante. La donna è accusata di maltrattamenti in famiglia aggravato nei confronti dei minori a loro affidati. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal GIP del Tribunale di Roma Elisabetta Pierazzi al termine di una complessa attività d’indagine. Indagine diretta dal pool della Procura della Repubblica. Secondo quanto accertato attraverso un sistema di intercettazione ambientale audio-video installato nell’aula della Sezione “Tempo Pieno” dove si svolgevano le attività scolastiche dei bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni, l’indagata maltrattava abitualmente i minori. Sia con vessazioni psicologiche che fisiche altamente mortificanti.
LE INDAGINI
Le indagini hanno permesso di constatare diversi episodi di violenza che l’insegnante compiva, quotidianamente, nei confronti dei piccoli allievi. Sculacciate, schiaffi, il ricorso abitale ad urla per rimproverare i bambini e all’utilizzo di punizioni mortificanti. Gli episodi avevano creato un vero clima di tensione certamente incompatibile con le finalità educative e in grado di ledere l’integrità e la serenità dei bambini. Essi, mostrando un evidente stato di disagio ed assumendo comportamenti anomali, avevano messo in allarme i genitori che si sono subito rivolti ai Carabinieri.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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