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Cronaca

ROMA Autista Atac salva ragazza dal suicidio: “Nulla di eccezionale…”

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ROMA Autista Atac salva ragazza dal suicidio: “Nulla di eccezionale…”

ROMA Autista Atac salva ragazza dal suicidio: le parole del protagonista.

ROMA Autista Atac salva ragazza dal suicidio. E ora l’uomo, 52 anni, dice di non sentirsi un eroe. L’episodio ha avuto luogo la notte scorsa, mentre il conducente, uscito dal deposito di Portonaccio, si stava recando a prendere servizio sulla linea a Monte Mario. Giunto sul ponte all’altezza della stazione Tiburtina, ha notato una persona oltre il parapetto.

Senza pensarci su, ha fermato il mezzo ed è sceso per vedere che cosa stesse succedendo. Allora si è accorto che in bilico sul vuoto c’era una giovane ragazza, di circa 20 anni. “Il primo istinto è stato quello di aiutarla“, ha detto il 52enne, padre di tre figli.

Ha iniziato così a parlarle, per calmarla e farla desistere dal suo proposito. Ha detto che voleva aiutarla e che, se avesse avuto bisogno, lui avrebbe potuto chiamare qualcuno. Nel frattempo ha avvisato i Carabinieri, giunti immediatamente sul posto. Un gesto che oggi il conducente si è affrettato a minimizzare: “Non c’è niente di eccezionale ad aiutare una persona. Penso lo avrebbe fatto chiunque“. Un gesto che però resta nobile.

Un profondo grazie all’autista dell’Atac per aver salvato ieri una giovane ragazza di vent’anni che voleva suicidarsi. Il coraggio di questo uomo è un esempio di umanità“, ha scritto su Twitter la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Complimenti al collega per aver capito subito la gravità di quello che stava per accedere. Speriamo che per una volta l’azienda proceda con un encomio“, commenta Claudio De Francesco, segretario regionale Faisa Sicel.

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Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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