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Cronaca

ROMA CASAL BRUCIATO 3 arresti per rapina violenta a minimarket

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ROMA CASAL BRUCIATO 3 arresti per rapina violenta a minimarket

ROMA CASAL BRUCIATO 3 arresti per rapina violenta a minimarket. Ad operare i fermi i Carabinieri della Stazione di Roma Prenestina, coordinati dal Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti della Procura di Roma. In tre, tra il 5 ed il 25 gennaio, hanno colpito in maniera violenta l’attività di via Crispolti, gestita da due fratelli bengalesi. La banda, composta da due 18enni e un minorenne, tutti romani, ha portato via l’incasso, il telefono e il portafogli del titolare, colpito poi violentemente alla testa con una mazza da baseball.

Grazie anche a strumenti tecnici, i Carabinieri sono riusciti a individuare quasi subito il minorenne, identificato e condotto in un istituto di pena minorile. I due maggiorenni, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, sono stati invece tradotti, per ordine del Gip del Tribunale di Roma, presso il Carcere di Regina Coeli. Per tutti e tre i giovani malviventi l’accusa è di tentato omicidio e rapina in concorso.

Pur ferito, il titolare del minimarket ha provato a rientrare in casa senza chiedere aiuto. Una volta nel proprio appartamento, però, un parente ha avvisato la pattuglia dei Carabinieri della Stazione Roma Prenestina. Proprio questi ultimi, giunti sul posto, hanno notato le ferite sull’uomo e convincendolo a recarsi in ospedale gli hanno salvato la vita. Trasportato in codice giallo al Policlinico Umberto I, gli è stato infatti diagnosticato un grave “trauma cranico ed ematoma epidurale”. Operato d’urgenza per ridurre l’ematoma, ne avrà per diverse settimane.

Dalle indagini è stata scoperta anche un’altra rapina, eseguita dagli stessi autori, 20 giorni prima, nello stesso minimarket. All’interno c’era però il fratello del titolare, contro cui i malviventi hanno usato lo stesso modus operandi.

Gli inquirenti stanno al momento verificando se la banda ha commesso altre rapine in danno di altri commercianti di zona.

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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