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Shock – Artista di strada aggredito senza motivo

Shock, artista di strada aggredito senza motivo
Ieri uno scambio di frasi tra un uomo, Umberto Ranieri di 55 anni e un ragazzo, è terminato in un brutto episodio. Infatti il ragazzo ha dato un pugno dritto al volto dell’uomo che lo ha fatto cadere con violenza, dopo il colpo subito, è caduto sbattendo la nuca sul pavimento. Una volta colpito, il giovane è scappato subito insieme al gruppo di amici presenti. Umberto, diplomato all’Accademia delle Belle Arti, artista di origini abruzzesi, stava passeggiando tranquillamente per la piazza pronto a fare le sue solite chiacchiere giornaliere. Il gruppo di ragazzi invece era seduto su una panchina di Largo Preneste. Ora si trova in condizioni critiche all’ospedale San Giovanni. A chiamare i soccorsi due persone di origini sudamericane che erano sedute per fatti loro su una panchina poco distante.
Sono immediatamente arrivati i carabinieri della compagnia Casilina per cercare di ricreare la vicenza grazie ad alcuni testimoni presenti che hanno prestato soccorso all’uomo: “Non si muoveva più, il sangue usciva dalla bocca. Abbiamo subito capito che si trattava di una cosa grave e chiamato il 118“, ha detto una testimone. Le telecamere di sorveglianza aiuteranno a individuare i responsabili, mentre non si conosce il movente dell’aggressione. Nessuno ha sentito gridare o litigare, solo quei cinque ragazzi e ragazze scappare mentre Umberto era a terra immobile.
Il papà arrivato subito dall’Abruzzo, sconvolto: «L’ho sentito venerdì sera era tranquillo. Poi ieri sera mi hanno chiamato verso le 20.30 dicendomi che era stato aggredito. Ancora non posso crederci. Sta molto male, lo hanno operato alla testa, è difficile che si salvi». Sul posto dell’aggressione anche la sorella Paola: «Non ci sono giustificazioni. Non si può ridurre una persona in fin di vita per nessun motivo al mondo». Umberto, nato a Paglieta (Chieti), celibe e senza figli, è un artista apprezzato che nella Capitale lavora ed espone le proprie opere. I carabinieri, che continuano ad ascoltare quanti ieri sera erano lì, escludono al momento l’aggressione omofoba, anche se stanno vagliando tutte le piste.
Fabrizio Marrazzo del Gay Center fa un appello:
“Solidarietà al professore Umberto Ranieri ed ai suoi cari per la vile aggressione ricevuta, non abbiamo al momento ulteriori dati su quanto accaduto, speriamo che le sue condizioni migliorino. Ad ogni modo chiediamo alle forze dell’ordine che non sia esclusa alcuna pista compresa quella omofoba, che purtroppo spesso diventa il movente di atti così vili, nei confronti di persone della nostra comunità”.
Cronaca
Festa di compleanno ai domiciliari: 29enne finisce in carcere

Guidonia Montecelio (Roma) – Doveva scontare gli arresti domiciliari in silenzio e lontano da ogni contatto esterno, ma ha deciso di festeggiare il compleanno circondato dagli amici.
Un gesto costato caro a un 29enne del posto, già sottoposto a una misura cautelare per rapina aggravata e traffico di sostanze stupefacenti, che ora si trova in carcere.
La vicenda è avvenuta nelle ultime 24 ore in un appartamento del comune alle porte di Roma. Gli agenti del Commissariato di Tivoli sono intervenuti dopo una segnalazione giunta attraverso l’applicazione YouPol della Polizia di Stato, da parte di un vicino di casa infastidito dai rumori provenienti dall’abitazione.
Una volta giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato una vera e propria festa in corso. Quattro ospiti erano ancora seduti a tavola in attesa del brindisi, mentre altri due cercavano di allontanarsi dalle scale nel tentativo di evitare l’identificazione. Alcuni dei presenti avrebbero anche opposto resistenza al controllo delle forze dell’ordine.
Il padrone di casa, colto in flagrante, ha provato a giustificarsi dichiarando che si trattava di una festa “a sorpresa” organizzata dai suoi amici più stretti. Una spiegazione che non ha convinto le autorità, soprattutto alla luce del fatto che il giovane era sottoposto al divieto assoluto di comunicare con persone esterne ai familiari conviventi, sia di persona che tramite telefono o social network.
Alla luce della grave violazione delle misure imposte, l’autorità giudiziaria ha deciso per l’aggravamento della misura cautelare, disponendo il trasferimento del 29enne in carcere.
L’episodio riaccende il dibattito sul rispetto delle misure restrittive e sull’utilizzo degli strumenti digitali, come l’app YouPol, che si confermano efficaci nel favorire la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.
Ultime Notizie Roma
Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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